Benedetto Croce

Benedetto Croce
Benedetto Croce negli anni 30 (fotografia di Mario Nunes Vais)

Ministro della pubblica istruzione del Regno d'Italia
Durata mandato15 giugno 1920 –
4 luglio 1921
Capo del governoGiovanni Giolitti
PredecessoreAndrea Torre
SuccessoreOrso Mario Corbino

Ministro senza portafoglio del Regno d'Italia
(periodo costituzionale transitorio)
Durata mandato22 aprile 1944 –
27 luglio 1944
PresidentePietro Badoglio
Ivanoe Bonomi

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato26 gennaio 1910 –
25 giugno 1946
LegislaturaXXIII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX, XXX
Gruppo
parlamentare
Partito Liberale Italiano
Tipo nominaCategoria: 21
Sito istituzionale

Deputato dell'Assemblea Costituente
Durata mandato18 giugno 1946 –
31 gennaio 1948
Gruppo
parlamentare
Unione Democratica Nazionale, Partito Liberale Italiano
CollegioCollegio Unico Nazionale
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato18 aprile 1948 –
20 novembre 1952
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
PLI
Incarichi parlamentari
Membro della sesta Commissione permanente (Istruzione pubblica e belle arti) (17 giugno 1948 – 20 novembre 1952)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Liberale Italiano (1922-1952)
Titolo di studioDiploma di maturità classica
ProfessionePossidente, filosofo, storico, scrittore
FirmaFirma di Benedetto Croce

Benedetto Croce (Pescasseroli, 25 febbraio 1866Napoli, 20 novembre 1952) è stato un filosofo, storico, politico, critico letterario e scrittore italiano, principale ideologo del liberalismo novecentesco italiano ed esponente del neoidealismo[1].

Presentò il suo idealismo come «storicismo assoluto», giacché «la filosofia non può essere altro che "filosofia dello spirito" [...] e la filosofia dello spirito non può essere altro che "pensiero storico"», ossia «pensiero che ha come contenuto la storia», che rifugge ogni metafisica, la quale è «filosofia di una realtà immutabile trascendente lo spirito»[2]. In funzione anti-positivistica, nella filosofia crociana, la scienza diventa la misuratrice della realtà, sottomessa alla filosofia, che invece comprende e spiega il reale.

Con Giovanni Gentile – dal quale lo separarono la concezione filosofica e la posizione politica nei confronti del fascismo dopo il delitto Matteotti – è considerato tra i maggiori protagonisti della cultura italiana ed europea della prima metà del XX secolo, in particolare dell'idealismo e del neoidealismo italiano che assieme a Gentile contribuì a fondare, partendo dall'aspra critica fatta al materialismo storico e alla filosofia di Marx in Materialismo storico ed economia marxista[3], per approdare alla dialettica dei distinti di impronta hegeliana.

La dottrina crociana improntata alla storiografia ebbe grande influenza politica sulla cultura italiana; Croce, in particolare, con la sua "religione della libertà, è ricordato come guida morale dell'antifascismo"[4], tanto che fu anche proposto come Presidente della Repubblica italiana[5]. Fu tra i fondatori del ricostituito Partito Liberale Italiano, insieme con Luigi Einaudi[6].

Alcune riserve sulla sua estetica, sulla critica letteraria (in particolare sulla sua definizione di «poesia») e sulla superiorità attribuita alla filosofia rispetto alle scienze nell'ambito della logica, tuttavia, sono state espresse in tempi successivi[4].

D'altra parte, il pensiero di Croce, specialmente quello politico, ha goduto di apprezzamenti più recenti e di una "riscoperta" anche al di fuori dell'Italia, in Europa e nel mondo anglosassone (specialmente gli Stati Uniti d'America), dov'è riconosciuto, al pari di pensatori come Karl Popper, come uno dei più eminenti teorici del liberalismo europeo e un autorevole oppositore di ogni totalitarismo[7]. Il liberalismo politico crociano distinto dal liberismo economico fu causa di disaccordo con un altro importante esponente del liberalismo italiano come Luigi Einaudi[8].

Fu autore del manifesto degli intellettuali antifascisti[9].

  1. ^ Enciclopedia italiana Treccani alla voce "neoidealismo"
  2. ^ Emanuele Severino, La filosofia dai Greci al nostro tempo. La filosofia contemporanea, vol. 3, 8ª ed., Milano, Rizzoli, 2013 [1996], p. 203, ISBN 978-88-17-00170-0.
  3. ^ Sulla questione dell'antimarxismo di Croce esiste una notevole letteratura che, partendo dal testo citato, potrà soddisfare tutte le curiosità dei lettori.
  4. ^ a b Archivio Corriere della Sera, su archivio.corriere.it. URL consultato il 31 marzo 2021.
  5. ^ senato.it - Senato della Repubblica, su senato.it. URL consultato il 7 luglio 2022 (archiviato il 5 febbraio 2021).
  6. ^ Partito Liberale Italiano «nato nel 1924, sciolto durante il fascismo e ricostituito nel 1943». In Enciclopedia Treccani alla voce "Partito Liberale Italiano"
  7. ^ Pagina jpg del Corriere del Mezzogiorno: Luigi Mosca, L'America innamorata di Croce. La prestigiosa rivista USA "Foreign Affairs" lo incorona tra i pensatori più attuali, 31-01-2013.
  8. ^ Einaudi infatti sosteneva che «il liberismo non è né punto né poco "un principio economico", non è qualcosa che si contrapponga al liberalismo etico; è una "soluzione concreta" che talvolta e, diciamo pure, abbastanza sovente, gli economisti danno al problema, ad essi affidato, di cercare con l’osservazione e il ragionamento quale sia la via più adatta, lo strumento più perfetto per raggiungere quel fine o quei fini, materiali o spirituali che il politico o il filosofo, od il politico guidato da una certa filosofia della vita ha graduato per ordine di importanza subordinandoli tutti al raggiungimento della massima elevazione umana.» (in Luigi Einaudi, Il buongoverno. Saggi di economia politica, 1897-1954, a cura di Ernesto Rossi, 1° vol., 1954, 1973, p. 202)
  9. ^ Marta Barbera, Il manifesto degli intellettuali antifascisti di Croce, un simbolo di rinascita, su liberopensiero.eu, Libero pensiero, 7 settembre 2020. URL consultato il 30 agosto 2022.

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