Benjamin Morrell

Benjamin Morrell

Benjamin Morrell (Rye, 5 luglio 1795Mozambico portoghese, 1838 o 1839) è stato un esploratore e navigatore statunitense che intraprese una serie di viaggi, soprattutto nell'Atlantico, nell'oceano Australe e nelle isole del Pacifico[1]. In un libro di memorie opera di un ghost-writer, A Narrative of Four Voyages, nel quale sono descritti i suoi viaggi per mare tra il 1823 e il 1832, Morrell aggiunse numerose informazioni riguardanti nuove terre e isole da lui scoperte, molte delle quali sono state messe in discussione da geografi e storici e in alcuni casi si sono rivelate addirittura false. Terminò la sua carriera da fuggiasco, dopo aver distrutto la sua nave e sottratto parte del carico recuperato.

Morrell fece una rapida carriera: fuggito in mare all'età di 17 anni, venne catturato e fatto prigioniero due volte dagli inglesi durante la Guerra del 1812. Successivamente navigò come marinaio semplice per alcuni anni prima di essere nominato primo ufficiale, e più tardi capitano, della Wasp, una nave di New York adibita alla caccia alla foca. A bordo della Wasp, nel 1823, intraprese un lungo viaggio nelle acque subantartiche, e al suo ritorno dichiarò, senza alcun fondamento, di essersi spinto oltre 70° S e di aver avvistato una nuova linea costiera nella zona oggi nota come Mare di Weddell. I suoi viaggi successivi si concentrarono principalmente nel Pacifico, dove cercò di sviluppare relazioni commerciali con le popolazioni indigene. Sebbene Morrell avesse parlato di un enorme potenziale di ricchezze che si poteva ottenere dal commercio nel Pacifico, i suoi sforzi rimasero, nel complesso, non redditizi dal punto di vista commerciale.

Nonostante i suoi contemporanei lo ritenessero un bugiardo e un inventore di fandonie, la reputazione di Morrell è stata difesa da alcuni commentatori successivi che, pur mettendo in dubbio la sua affidabilità generale, sostengono che non tutta la sua vita sia stata dettata da frode ed esagerazione. Essi ritengono che, a parte i toni esplosivi e vanagloriosi delle testimonianze che portano il suo nome, vi siano prove per affermare che abbia svolto un lavoro utile, come la scoperta di vasti depositi di guano che hanno portato allo sviluppo di uno sfruttamento su vasta scala. Si ritiene che sia morto nel 1838 o nel 1839, in Mozambico; vi sono prove, tuttavia, che suggeriscono che questa morte sia stata solamente una messinscena, e che abbia trascorso gli ultimi anni in esilio, possibilmente in Sudamerica.

  1. ^ Dictionary of American Biography, p. 195.

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