Bertilimumab | |
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Nomi alternativi | |
CAT-213, iCo-008 | |
Caratteristiche generali | |
Numero CAS | |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | con la chemochina CCL11 (eotaxina-1) |
Indicazioni di sicurezza | |
Il bertilimumab è un anticorpo monoclonale umano che si lega alla chemochina CCL11, molecola importante nella regolazione dell'attività deglic eosinofili in generale. È stato scoperto dalla Cambridge Antibody Technology (CAT) mediante la tecnica del phage display;[1] inizialmente denominato CAT-213, era stato in prima battuta utilizzato come terapia sperimentale per forme particolarmente severe di allergia.[2]
Nel gennaio 2007, la Cambridge Antibody Technology ha venduto la licenza alla iCo Therapeutics Inc. per il trattamento delle allergie;[3] la iCo Therapeutics Inc. è un'azienda con sede a Vancouver che si occupa di riformulare la composizione o le indicazioni di posologia di alcuni farmaci con l'obiettivo di renderli utili, sul piano terapeutico, anche per patologie diverse da quelle per i quali sono stati impiegati in prima battuta.[4] L'azienda canadese ha ribattezzato iCo-008 il CAT-213, dopodiché ha lanciato uno studio clinico in fase II che prevedeva la somministrazione dell'anticorpo a pazienti affetti da cheratocongiuntivite "vernal" (a eziologia allergologica, a carattere cronico e intermittente, a cadenza stagionale).[5]
Nel marzo 2008, la iCo Therapeutics Inc. ha annunciato di aver condotto studi clinici in fase I e fase II su un totale di 126 pazienti; la produzione del farmaco è stata affidata alla casa farmaceutica svizzera Lonza Group, nei suoi stabilimenti produttivi di Slough, nel Regno Unito. Successivamente, la iCo trasferì i prodotti in un altro stabilimento, deputato allo svolgimento delle ultime fasi produttive dell'iCo-008/bertilimumab. L'azienda di Vancouver ha dichiarato che la resa del prodotto è molto elevata e che la realizzazione laboratoristica del bertilimumab ha rispettato tutte le norme necessarie.[6]