Black Flag

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Black Flag
I Black Flag in concerto nel 2013
Paese d'origineStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereHardcore punk[1]
Periodo di attività musicale1976 – 1986
2003
2013 – 2014
EtichettaSST Records
Album pubblicati18
Studio13
Live2
Raccolte3
Logo ufficiale
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Sito ufficiale

I Black Flag sono stati un gruppo musicale hardcore punk statunitense, formatosi a Hermosa Beach in California per iniziativa del chitarrista Greg Ginn, compositore principale nonché unico membro stabile durante i continui cambi di formazione del gruppo.[1]

Sono considerati universalmente uno dei primissimi gruppi hardcore punk nella storia della musica.[2] Il loro nome e il loro logo richiamano la bandiera nera, da sempre uno dei simboli del pensiero anarchico.[3]

Nei loro testi, la maggior parte dei quali opera di Ginn, i Black Flag si fecero portavoce di uno spirito anti-autoritario e anti-conformista con canzoni che descrivevano, spesso ricorrendo ad un feroce sarcasmo, il moderno senso di isolamento, la depressione, l'alienazione, la nevrosi e la paranoia. Questi temi divennero centrali dal 1981 con l'entrata di Henry Rollins nelle vesti di cantante.[2]

La quasi totalità del materiale dei Black Flag fu pubblicato dalla SST Records, di proprietà dello stesso Ginn, una delle etichette indipendenti più importanti degli anni ottanta.[4]

A partire dal secondo album My War (1983), lo stile del gruppo progredì in maniera tale da affascinare una fetta più ampia di pubblico e critica, ma, allo stesso tempo, anche da allontanare i punk e i fan della prima ora. Furono infatti i primi ad imbastardire il loro hardcore punk con noise, metal, free jazz e con un approccio molto personale alla sperimentazione e all'improvvisazione. Mentre gli altri gruppi della scena suonavano pezzi velocissimi, grezzi e basati su pochi e semplici accordi, le loro composizioni divennero spesso lunghe, lente e complesse, arrivando addirittura a sfornare album strumentali. Di conseguenza la loro discografia è stilisticamente molto più eterogenea tra quelle dei gruppi punk rock coevi.[5]

Oltre ad essere a tutti gli effetti una cult band, i Black Flag sono sempre stati visti come un esempio all'interno della scena punk e indie rock per l'importanza data al promuovere una scena musicale auto-controllata dalle stesse band e una micro-economia DIY. Sono considerati dei pionieri dal movimento delle etichette indipendenti e DIY che si creò a partire dagli anni 80.[6]

  1. ^ a b (EN) Black Flag, su AllMusic, All Media Network. URL consultato l'8 febbraio 2009.
  2. ^ a b The History of Rock Music. Black Flag: biography, discography, reviews, links
  3. ^ MOCA, The Art of Punk - Black Flag - Art + Music - MOCAtv, 11 giugno 2013. URL consultato il 27 luglio 2016.
  4. ^ SST Records, su Discogs. URL consultato il 27 luglio 2016.
  5. ^ Black Flag - biografia, recensioni, discografia, foto :: OndaRock
  6. ^ 9 lessons DIY musicians can learn from Black Flag, su liveunsigned.com, Live Unsigned Blog. URL consultato il 27 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).

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