Blenheim Palace

 Bene protetto dall'UNESCO
Palazzo di Blenheim
 Patrimonio dell'umanità
Blenheim Palace
TipoCulturali
Criterio(ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1987
Scheda UNESCO(EN) Blenheim Palace
(FR) Scheda

Il Blenheim Palace è una monumentale residenza di campagna inglese situata a Woodstock nell'Oxfordshire, in Inghilterra. È l'unica residenza non episcopale o reale d'Inghilterra a beneficiare del titolo di "Palazzo". Fu costruita tra il 1705 e il 1722 ed è una delle più grandi del Paese.

L'edificio era all'origine un regalo destinato a John Churchill, I duca di Marlborough, da parte della nazione inglese come ricompensa per le sue vittorie militari contro la Francia nel corso della guerra di successione spagnola. Il palazzo divenne presto il centro di intrighi politici anche a causa del fatto che esso venne perlopiù finanziato dallo Stato inglese. Le tensioni a corte e al governo causarono l'esilio di Marlborough per alcuni anni, la caduta in disgrazia della Duchessa sua moglie e un danno irreparabile alla reputazione dell'architetto John Vanbrugh[1].

Concepito in uno stile barocco inglese assai raro, il Palazzo è molto più apprezzato oggi che all'epoca della sua costruzione dove la stessa duchessa criticò aspramente il progetto. Esso è chiaramente ispirato al progetto palladiano di Villa Trissino a Meledo[2]. La sua particolarità è che fin dalla sua origine il Palazzo fu una combinazione tra residenza di famiglia, mausoleo e monumento nazionale. Dopo il suo completamento, il Palazzo rimase la residenza dei Churchill e poi degli Spencer-Churchill per i successivi tre secoli, con cambiamenti interni apportati da ciascuno dei vari membri della famiglia, così come al parco e al giardino. Alla fine del XIX secolo il palazzo venne salvato da sicura rovina grazie al matrimonio del IX Duca di Marlborough con la ricca ereditiera americana Consuelo Vanderbilt. È ricordato anche come luogo di nascita e prima residenza di Winston Churchill.

Dal 1987 il Palazzo è entrato nell'elenco dei patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO.

Vista generale del palazzo.
  1. ^ Bill Bryson, Breve storia della vita privata, Guanda, 2011 [2010], pp. 155-157, ISBN 978-88-6088-415-2.
  2. ^ Ackerman, James Sloss., Palladio, Einaudi, 2000, ISBN 8806154397, OCLC 801159110. URL consultato il 20 agosto 2019.

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