Blocco dell'Unione

Schema del cosiddetto Piano Anaconda messo a punto nel 1861 da Winfield Scott.

«Lo sviluppo costiero degli Stati Confederati d'America sommava ad oltre 10 mila km, di cui 6.800 sul Golfo del Messico. Tale enorme litorale costituiva per i sudisti un vero tallone di Achille, poiché se vi era un settore in cui la loro inferiorità appariva poco meno che disperata, questo era dato proprio dalla marina militare[1]

Il blocco dell'Unione fu una strategia militare volta ad impedire il commercio internazionale degli Stati Confederati d'America; messo in atto dagli squadroni marini dell'Union Navy tra il 1861 e il 1865, serrò completamente l'intera linea costiera degli Stati Uniti meridionali.

Il blocco commerciale venne proclamato dal presidente degli Stati Uniti d'America Abraham Lincoln nell'aprile del 1861 e richiese il monitoraggio attivo di 3.500 miglia (5.600 km) di costa dall'Oceano Atlantico al Golfo del Messico, compresi i 12 scali portuali principali del profondo Sud ed in particolar modo New Orleans e Mobile (Alabama).

I cosiddetti corridori del blocco, abbastanza veloci da riuscire a sfuggire i controlli federali, riusciranno a trasportare solamente una minima parte delle scorte necessarie al Sud belligerante; gestiti in larga parte da cittadini dell'impero britannico fecero uso di porti neutrali quali L'Avana, Nassau e Bermuda.

Vennero commissionate circa 500 navi tra le più grandi e quelle di minor cabotaggio, le quali perverranno alla distruzione o alla cattura di oltre 1.500 "violatori del blocco" nel corso dell'intera durata del conflitto.

"Affamare la Confederazione": National Park Service. Nell'aprile del 1861 il presidente Lincoln ordinò un blocco navale dei porti meridionali per fermare il flusso di importazioni ed esportazioni da e verso gli Stati Confederati d'America. I corridori del blocco, che trasportavano cotone (fibra) e altri prodotti, sfidarono l'embargo, con risultati più o meno soddisfacenti. Charleston (Carolina del Sud), il principale porto di sbarramento sudista, fu sin dall'inizio un obiettivo importante per far ottenere la vittoria finale all'Unione.
  1. ^ Raimondo Luraghi Storia della guerra civile americana BUR 1994 Vol I, pag. 295

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