Blocco di Wikipedia in Turchia

Il logo turco di Wikipedia con una barra di censura che copre il testo. Questa versione del logo è in uso dal momento del divieto.
Un grafico delle pagine viste per la Wikipedia in turco da febbraio a maggio 2017 mostra un forte calo di circa l'80% subito dopo l'imposizione del blocco. Con il contenuto di Wikipedia aperto, i siti web alternativi continuano a fornire al pubblico le informazioni fornite dall'enciclopedia online.

Il 29 aprile 2017 le autorità della Turchia hanno bloccato l'accesso online a tutte le versioni linguistiche dell'enciclopedia online Wikipedia nel territorio nazionale[1][2]. Le restrizioni furono imposte dalla legge turca n. 5651[3], a causa della versione inglese dell'articolo sul terrorismo sponsorizzato dallo stato, in cui la Turchia veniva descritta come paese sponsor dell'ISIS e Al-Qaeda. I tribunali turchi hanno considerato queste affermazioni come una manipolazione pubblica ad opera dei mass media. Nonostante le molteplici richieste dell'Autorità turca per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, la comunità di Wikipedia ha rifiutato di modificare l'articolo per conformarsi alla legge turca sostenendo che le affermazioni contenute negli articoli contestati erano riferite a fonti attendibili.

A gennaio 2018 Wikipedia era ancora vietata in Turchia e la direttrice esecutiva di Wikimedia Foundation, Katherine Maher, non sapeva ancora spiegare le ragioni di questo blocco[4]. Il 5 marzo 2018, la pagina Facebook di Wikipedia ha dato il via alla campagna We Miss Turkey (in turco: Özledik) e ha sostituito la barra nera della censura sul logo di Wikipedia con una rossa. La campagna internazionale è stata condotta utilizzando anche un hashtag con lo stesso nome[5].

Wikipedia è di nuovo accessibile in Turchia con una sentenza del 26 dicembre 2019 da parte «della massima corte di Ankara, dopo oltre mille giorni».[6]


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