Boris Johnson

Boris Johnson
Ritratto ufficiale, 2019

Primo ministro del Regno Unito
Durata mandato24 luglio 2019 –
6 settembre 2022
MonarcaElisabetta II
Vice capo del governoDominic Raab
PredecessoreTheresa May
SuccessoreLiz Truss

Leader del Partito Conservatore
Durata mandato23 luglio 2019 –
5 settembre 2022
PredecessoreTheresa May
SuccessoreLiz Truss

Segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth
Durata mandato13 luglio 2016 –
9 luglio 2018
MonarcaElisabetta II
Capo del governoTheresa May
PredecessorePhilip Hammond
SuccessoreJeremy Hunt

Sindaco di Londra
Durata mandato4 maggio 2008 –
9 maggio 2016
PredecessoreKen Livingstone
SuccessoreSadiq Khan

Membro del Parlamento
Durata mandato7 giugno 2015 –
12 giugno 2023
PredecessoreJohn Randall
SuccessoreSteve Tuckwell
CollegioUxbridge and South Ruislip

Durata mandato9 giugno 2001 –
4 giugno 2008
PredecessoreMichael Heseltine
SuccessoreJohn Howell
CollegioHenley

Dati generali
Prefisso onorificoThe Right Honourable
Partito politicoConservatore
Titolo di studioLaurea in Lettere
UniversitàUniversità di Oxford
ProfessionePolitico, Giornalista, Scrittore
FirmaFirma di Boris Johnson

Alexander Boris de Pfeffel Johnson (New York, 19 giugno 1964) è un politico, giornalista e scrittore britannico.

Dal 2019 al 2022 è stato primo ministro del Regno Unito e al contempo anche leader del Partito Conservatore.

È stato sindaco di Londra per due mandati, dal 4 maggio 2008 al 9 maggio 2016, e dal 13 luglio 2016 al 9 luglio 2018 è stato invece Segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth dei governi May I e II.

Dopo gli studi, divenne noto come giornalista dei maggiori quotidiani britannici. Membro del Partito Conservatore, è stato eletto alla Camera dei comuni nelle elezioni generali del 2001 nella circoscrizione di Henley (Oxfordshire) e rieletto dopo quelle del 2005.

Nel 2008 si è dimesso dal Parlamento in seguito alla sua elezione a sindaco di Londra contro il sindaco uscente, il laburista Ken Livingstone, venendo riconfermato nel 2012. Il suo mandato è stato segnato dalle Olimpiadi estive del 2012, da un calo della criminalità e della povertà, dal divieto di consumo di alcol nei trasporti pubblici, dall'introduzione di una nuova generazione di autobus e biciclette Santander (noti come “Boris Bikes”), nonché dalla difesa del settore finanziario di Londra e dalla promozione della costruzione di un nuovo aeroporto per la capitale, nell'estuario del Tamigi. Eletto di nuovo come membro del Parlamento nel 2015, questa volta nel collegio di Uxbridge and South Ruislip (Grande Londra), non ha cercato un nuovo mandato come sindaco nel 2016.

Opponendosi alla maggioranza delle personalità del Partito Conservatore, è stata una delle principali figure del campo favorevole all'uscita del Regno Unito dall'Unione europea ("Brexit"), dove nel referendum del 23 giugno 2016 vinse il sì. Fu poi nominato Segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth nel governo di Theresa May. In disaccordo con lei sulla condotta della Brexit, si è dimesso il 9 luglio 2018.

Eletto alla guida del Partito Conservatore l'anno successivo, succede a Theresa May come Primo ministro, promettendo una rapida uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Quando i suoi tentativi sono stati vanificati dal parlamento britannico, ha indetto elezioni anticipate per ottenere una nuova maggioranza parlamentare per l'adozione di un accordo di recesso. I conservatori hanno ottenuto la loro più grande maggioranza dal 1987, Boris Johnson ha guidato nel gennaio 2020 la realizzazione della Brexit, seguita da un accordo commerciale con l'UE alla fine dello stesso anno. Allo stesso tempo, ha affrontato la pandemia di COVID-19.

Il 5 aprile 2020 Johnson viene ricoverato al St Thomas' Hospital di Londra a causa degli effetti del COVID-19 e il giorno successivo viene trasferito in terapia intensiva a causa dell'aggravarsi dei suoi sintomi. Guarito dalla convalescenza, Johnson riprese le redini del governo alla fine di quel mese.

Boris Johnson è una delle figure politiche (e giornalistiche) britanniche più controverse degli ultimi anni. I suoi sostenitori sottolineano, come punti positivi, la sua personalità, l'umorismo e il fascino popolare che vanno oltre la figura tradizionale presentata all'elettore conservatore. Tuttavia, è anche duramente criticato da figure di sinistra e di destra, come un elitario, accusato di disonestà, razzismo[1][2] e islamofobia.[3][4] Johnson è molto presente nella cultura popolare britannica, oggetto di innumerevoli libri, biografie e parodie.[5][6]

Dal 24 luglio 2019 ha assunto la presidenza del Commonwealth delle nazioni.

Il 7 luglio 2022, a seguito di una crisi di governo, annuncia le proprie dimissioni dalla carica di Primo Ministro e da leader del Partito Conservatore, manifestando l'intenzione di rimanere in carica come dimissionario fino all'insediamento del suo successore.[7][8][9][10]. Il 12 giugno 2023, a seguito dell'evolversi dello scandalo Partygate, si dimette anche da deputato.[11]

  1. ^ (EN) Jessica Aya Harn, 10 Islamophobic and racist quotes by new British Prime Minister Boris Johnson - TMV, su themuslimvibe.com, 4 luglio 2019.
  2. ^ (EN) Boris Johnson says Muslims make 'huge contribution to British life' as millions celebrate Eid, in The Independent, 11 agosto 2019. URL consultato il 31 agosto 2021.
  3. ^ (EN) Jessica Elgot, Boris Johnson accused of 'dog-whistle' Islamophobia over burqa comments, in The Guardian, 7 agosto 2018, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP).
  4. ^ (EN) Association Press, Boris Johnson cleared over burqa comments, in The Guardian, 20 dicembre 2018, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP).
  5. ^ (EN) Purnell Sonia, Just Boris: Boris Johnson: The Irresistible Rise of a Political Celebrity, London, Aurum Press Ltd, 2011, ISBN 1-84513-665-9.
  6. ^ (EN) Michael Goodwin, Britain’s vote for freedom proves power is with the people, in New York Post, 25 giugno 2016. URL consultato il 31 agosto 2021.
  7. ^ Boris Johnson, dallo scandalo Pincher al Partygate: ecco i motivi della crisi di governo, su ilmessaggero.it, 6 luglio 2022. URL consultato il 7 luglio 2022.
  8. ^ Luigi Ippolito, Londra, governo nel caos: valanga di dimissioni. Johnson prova a resistere: «Ma il gioco è finito», su Corriere della Sera, 7 maggio 2022. URL consultato il 7 luglio 2022.
  9. ^ Rivolta dei conservatori, Boris Johnson cede: si dimetterà oggi, in la Repubblica, 7 luglio 2022. URL consultato il 7 luglio 2022.
  10. ^ Boris Johnson si dimette da leader dei Tory. 'Lascio ma non avrei voluto farlo' - Mondo, su Agenzia ANSA, 6 luglio 2022. URL consultato il 7 luglio 2022.
  11. ^ Regno Unito, Boris Johnson si dimette da deputato. Ora la sua carriera è davvero finita?, su la Repubblica, 9 giugno 2023. URL consultato il 10 giugno 2023.

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