Bruno Pesaola

Bruno Pesaola
Pesaola alla guida della Fiorentina fra gli anni 60 e 70 del XX secolo
NazionalitàBandiera dell'Argentina Argentina
Bandiera dell'Italia Italia (dal 1953)
Altezza165[1] cm
Peso74 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex attaccante)
Termine carriera1962 - giocatore
1985 - allenatore
Carriera
Giovanili
1939-1944River Plate
Squadre di club1
1944-1946Dock Sud84 (26)
1947-1950Roma90 (20)
1950-1952Novara64 (15)
1952-1960Napoli240 (27)
1960-1961Genoa20 (5)
1961-1962Scafatese? (?)
Nazionale
1953Bandiera dell'Italia Italia B6 (0)
1957Bandiera dell'Italia Italia1 (0)
Carriera da allenatore
1961-1962Scafatese
1962-1963Napoli
1963-1964Savoia
1964-1968Napoli
1968-1971Fiorentina
1972-1976Bologna
1976-1977Napoli
1977-1979Bologna
1979-1980Panathīnaïkos
1980-1981Siracusa
1982-1983NapoliDT[2]
1984-1985Campania
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Bruno Pesaola (Buenos Aires, 28 luglio 1925[3]Napoli, 29 maggio 2015[4]) è stato un allenatore di calcio e calciatore argentino naturalizzato italiano, di ruolo attaccante.

Ha legato il suo nome soprattutto alla storia del Napoli, del quale è stato a lungo giocatore e poi allenatore, e della Fiorentina con cui, da allenatore, ha vinto lo scudetto nel campionato 1968-1969.

Era soprannominato petisso (piccoletto)[5][6].

  1. ^ Scheda su enciclopediadelcalcio.it, su enciclopediadelcalcio.it.
  2. ^ Come direttore tecnico insieme all'allenatore Gennaro Rambone.
  3. ^ Chiesa, p. 354.
  4. ^ Bruno Pesaola è morto: lo chiamavano Petisso, è stato una bandiera del Napoli, 29 maggio 2015. URL consultato il 29 maggio 2015.
  5. ^ Mimmo Carratelli, BRUNO PESAOLA - Il romanzo di Petisso, napoletano nato all'estero, su static.repubblica.it, repubblica.it, 28 gennaio 2007. URL consultato il 16 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2010).
  6. ^ Napoli, Bruno Pesaola cittadino onorario, il tributo della città al Petisso, su ilmattino.it, 20 novembre 2009. URL consultato il 21 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2015).

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