Buddy Holly

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Buddy Holly
Buddy Holly (1958)
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereRockabilly[1][2]
Rock and roll[1]
Periodo di attività musicale1956 – 1959
EtichettaBrunswick Records, Decca, Coral Records
Album pubblicati53
Studio3
Raccolte50
Sito ufficiale

Buddy Holly, pseudonimo di Charles Hardin Holley (Lubbock, 7 settembre 1936Clear Lake, 3 febbraio 1959), è stato un cantautore e chitarrista statunitense.

La sua musica, che passa dal pop al rockabilly e al rock and roll (egli fu proprio uno dei primi grandi interpreti di tal genere), lo rese molto apprezzato dai giovani negli anni cinquanta.[3]

Buddy Holly definì, assieme al suo gruppo di nome The Crickets, la formazione standard di una rock 'n' roll band (due chitarre, basso, e batteria), e fu tra i primi rocker a scrivere, produrre, ed eseguire i suoi brani. La sua musica ha ispirato molti musicisti contemporanei e delle generazioni future nell'ambito della popular music come i Beatles, Elvis Costello, i Rolling Stones, Don McLean, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Steve Winwood ed Eric Clapton.[4][5]

Nel corso della sua carriera Buddy Holly pubblicò tre album e alcuni singoli di grande successo come That'll Be the Day, Peggy Sue, Everyday e Maybe Baby, pubblicati nel 1957.

La sua prematura scomparsa a soli 22 anni in un incidente aereo in cui perirono anche Ritchie Valens e The Big Bopper, nota come la prima grande tragedia del rock[6] o anche il giorno in cui la musica morì,[7][8] ha contribuito ad alimentarne il mito.[9]

Uno dei primi musicisti a essere inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, nel 1986, anno della sua istituzione[10], la rivista Rolling Stone l'ha inserito al 13º posto nella lista dei 100 migliori artisti[11], al 48º nella classifica dei migliori cantanti[12] e all'80º nella categoria migliori chitarristi[13]. Il critico Bruce Eder, l'ha definito l'individuo dalla forza creativa più influente del primo rock and roll[14].

  1. ^ a b (EN) Buddy Holly, su AllMusic, All Media Network..
  2. ^ Guido Michelone, Imagine - il rock-film tra nuovo cinema e musica giovanile, Effatà, 2003, p. 64.
  3. ^ Buddy Holly | Biography | AllMusic.
  4. ^ NPR article: "Buddy Holly: 50 Years After The Music Died".
  5. ^ Cesare Rizzi, Enciclopedia rock anni '50 (primo volume), Arcana, 2002, "Buddy Holly".
  6. ^ american pie Archivi Toylet Mag | Toylet Mag | Archiviato il 13 gennaio 2014 in Internet Archive..
  7. ^ "Il giorno che morì la musica", su Il Post, 3 febbraio 2019. URL consultato il 14 dicembre 2020.
  8. ^ 3 febbraio 1959: “Il giorno in cui morì la musica – The day the music died”, su Radio Capital, 1º febbraio 2019. URL consultato il 14 dicembre 2020.
  9. ^ Buddy Holly, su scaruffi.com, Piero Scaruffi. URL consultato il 3 febbraio 2019 (archiviato il 13 settembre 2018).
  10. ^ Buddy Holly". rockhall.com. Retrieved February 12; 2009.
  11. ^ 100 Greatest Artists: Buddy Holly | Rolling Stone Archiviato il 29 marzo 2015 in Internet Archive..
  12. ^ (EN) Rolling Stone, Rolling Stone, 100 Greatest Singers of All Time, su Rolling Stone, 3 dicembre 2010. URL consultato il 14 settembre 2021.
  13. ^ (EN) Rolling Stone, Rolling Stone, 100 Greatest Guitarists, su Rolling Stone, 18 dicembre 2015. URL consultato il 14 settembre 2021.
  14. ^ Eder, Bruce. "Buddy Holly". Allmusic.com. Retrieved January 9, 2007.

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