Bulimia

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Bulimia nervosa
Perdita di smalto dall'interno dei denti frontali superiori, dovuta alla bulimia
Specialitàpsichiatria
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM307.5307.5 e 307.51
ICD-10F50.2
OMIM607499
MeSHD052018 e D002032
MedlinePlus000341
eMedicine806548 e 286485
Sinonimi
Bulimia nervosa

Il termine bulimia (AFI: /buliˈmia/[1][2]; dal greco βουλιμία, boulimía, propriamente "fame da bue", composto di βοῦς, bôus, "bue", e λιμός, limós, "fame") indica, nel linguaggio medico, una voracità patologica ed eccessiva associata a malattie di diversa natura (diabete, anchilostomiasi, oligofrenia, eccetera).[3][4]

La bulimia nervosa è, insieme all'anoressia nervosa, il più comune tra i disturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Caratteristica peculiare della bulimia nervosa è la presenza di episodi di abbuffata seguiti da comportamenti definiti "di compenso" come il vomito autoindotto, l'utilizzo di lassativi, il digiuno e l'intensa attività fisica[5] allo scopo di controllare il peso e le forme del corpo, oltre che di ridurre l'intensità del senso di malessere e vergogna conseguenti all'episodio di abbuffata. La maggior parte delle persone che soffrono di bulimia presenta un peso corporeo sano.[6]

La forzatura di vomito può provocare pelle ispessita sulle nocche e danni ai denti. La bulimia è associata ad altri disturbi mentali come la depressione e l'iperattività, e a problemi come la tossicodipendenza o l'alcolismo.[5] Si riscontra anche un elevato rischio di suicidio e di pratiche autolesionistiche.[7] Anche nella bulimia nervosa può essere presente un disturbo nel modo di percepire il proprio corpo. Questo sintomo è chiamato disturbo dell'immagine corporea[8].

La bulimia è più comune tra coloro che hanno un parente stretto che ha sofferto o soffre della condizione.[5] La percentuale del rischio stimato attribuibile a fattori genetici è compresa tra il 30% e l'80%.[9] Altri fattori di rischio per la malattia includono lo stress psicologico, una pressione culturale per un certo tipo di corpo, scarsa autostima e l'obesità.[5][9] Vivere in un ambiente familiare in cui i genitori promuovono la dieta e che si preoccupano del peso è un fattore di rischio.[9] La diagnosi si basa sulla storia clinica di una persona,[10] tuttavia è difficile da scoprire in quanto chi ne è affetto tende ad essere molto riservato su queste abitudini.[9] Inoltre la diagnosi di anoressia nervosa ha la precedenza su quella della bulimia.[9] Altri disturbi simili includono il disturbo da alimentazione incontrollata, la sindrome di Kleine-Levin e il disturbo borderline di personalità.[10]

La terapia cognitivo-comportamentale è il trattamento primario per la bulimia.[5][11] L'assunzione di farmaci, come chemioterapie o gli antidepressivi triciclici, può portare un modesto beneficio.[9][12] Anche se la prognosi della bulimia è in genere migliore di quella dell'anoressia, il rischio di morte tra le persone colpite è superiore a quello della popolazione generale.[7] Dopo 10 anni dall'inizio del trattamento, circa il 50% delle persone ha ottenuto una completa guarigione.[9]

A livello globale si stima che nel 2013 la bulimia interessasse 6,5 milioni di persone.[13] Circa l'1% delle giovani donne soffre di bulimia per un certo periodo di tempo e circa il 2-3% delle donne ha sperimentato la condizione in un momento della vita.[7] La condizione si presenta meno comunemente nei paesi in via di sviluppo.[9] C'è un rischio di circa nove volte superiore che la bulimia si presenti nelle femmine rispetto ai maschi. Tra le femmine la maggior parte dei casi si riscontra nelle adolescenti.[10] La bulimia è stata nominata e descritta per la prima volta nel 1979 dallo psichiatra britannico Gerald Russell.[14][15]

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "bulimia", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Luciano Canepari, bulimia, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  3. ^ Bulimia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 31 gennaio.
  4. ^ Bulimia, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  5. ^ a b c d e Bulimia nervosa fact sheet, su Office on Women's Health, 16 luglio 2012. URL consultato il 27 giugno 2015.
  6. ^ CM Bulik, MD Marcus, S Zerwas, MD Levine e M La Via, The changing "weightscape" of bulimia nervosa., in The American Journal of Psychiatry, vol. 169, n. 10, ottobre 2012, pp. 1031-6, DOI:10.1176/appi.ajp.2012.12010147, PMID 23032383.
  7. ^ a b c FR Smink, D van Hoeken e HW Hoek, Epidemiology of eating disorders: incidence, prevalence and mortality rates., in Current psychiatry reports, vol. 14, n. 4, agosto 2012, pp. 406-14, DOI:10.1007/s11920-012-0282-y, PMC 3409365, PMID 22644309.
  8. ^ P. Artoni, M. L. Chierici e F. Arnone, Body perception treatment, a possible way to treat body image disturbance in eating disorders: a case–control efficacy study, in Eating and Weight Disorders - Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity, vol. 26, n. 2, 1º marzo 2021, pp. 499–514, DOI:10.1007/s40519-020-00875-x. URL consultato il 23 luglio 2021.
  9. ^ a b c d e f g h Hay PJ, Claudino AM e Claudino, Bulimia nervosa, in Clinical Evidence, vol. 2010, 2010, p. 1009, PMC 3275326, PMID 21418667.
  10. ^ a b c American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth, Arlington, VA, American Psychiatric Publishing, 2013, pp. 345-349, ISBN 978-0-89042-555-8.
  11. ^ P Hay, A systematic review of evidence for psychological treatments in eating disorders: 2005–2012., in The International Journal of Eating Disorders, vol. 46, n. 5, luglio 2013, pp. 462-9, DOI:10.1002/eat.22103, PMID 23658093.
  12. ^ SL McElroy, AI Guerdjikova, N Mori e AM O'Melia, Current pharmacotherapy options for bulimia nervosa and binge eating disorder., in Expert opinion on pharmacotherapy, vol. 13, n. 14, ottobre 2012, pp. 2015-26, DOI:10.1517/14656566.2012.721781, PMID 22946772.
  13. ^ Collaborators Global Burden of Disease Study 2013, Global, regional, and national incidence, prevalence, and years lived with disability for 301 acute and chronic diseases and injuries in 188 countries, 1990–2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013., in Lancet (London, England), 5 giugno 2015, DOI:10.1016/S0140-6736(15)60692-4, PMID 26063472.
  14. ^ Russell G, Bulimia nervosa: An ominous variant of anorexia nervosa, in Psychological Medicine, vol. 9, n. 3, 1979, pp. 429-48, DOI:10.1017/S0033291700031974, PMID 482466.
  15. ^ Palmer R, Bulimia nervosa: 25 years on, in The British Journal of Psychiatry : the Journal of Mental Science, vol. 185, n. 6, 2004, pp. 447-8, DOI:10.1192/bjp.185.6.447, PMID 15572732.

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