È giocato da due squadre composte da 11 giocatori[2] (sono possibili sostituzioni per infortuni o ragioni tattiche[3][4]). Dieci di loro possono toccare il pallone solo con i piedi, il corpo e la testa; uno solo, posto a difesa della porta (e perciò detto "portiere"), può toccare il pallone anche con mani e braccia, ma solamente se il pallone si trova nella propria area di rigore. L'obiettivo del gioco è quello di segnare più punti (detti gol o reti) della squadra avversaria, facendo passare il pallone oltre la linea della porta avversaria.[5] La durata di una partita è di 90 minuti, divisi in due tempi da 45 ciascuno più un eventuale recupero (a discrezione del direttore di gara). Nel caso in cui il pallone finisca fuori dal terreno di gioco, si riprende l'azione con modalità diverse a seconda della squadra che per ultima ha toccato il pallone prima che uscisse e della zona di delimitazione da cui ha varcato la linea.[6][7] Quando un calciatore commette un'infrazione, il gioco viene interrotto e riprende con un calcio di punizione o di rigore, dipendentemente dalla zona nel quale il fallo è stato compiuto.[8]
Le partite di calcio sono giocate a livello amatoriale e professionistico. Nel calcio professionistico il regolare svolgimento di un incontro è fatto rispettare da un ufficiale di gara (l'arbitro[9]) e dai suoi assistenti[10] (guardalinee, quarto uomo e, in alcune competizioni, VAR[11][12]). È diventato lo sport più popolare al mondo (sia per il numero di persone che lo praticano, sia per il numero di spettatori e appassionati[13]) poiché è basato su norme semplici, si gioca con un pallone senza altre attrezzature specifiche e può essere adattato ai luoghi e alle situazioni più diversi.[1][14][15]
La sua origine è antica, ma la versione moderna e codificata del calcio è nata in Inghilterra nel XIX secolo. Da allora il calcio si è diffuso prima in Europa e Sud America, quindi nel resto del mondo.[16]