Califfato dei Rashidun

Califfato dei Rāshidūn
Califfato dei Rāshidūn – Bandiera
Califfato dei Rāshidūn - Localizzazione
Califfato dei Rāshidūn - Localizzazione
Il Califfato dei Rāshidūn attorno al 654
Dati amministrativi
Nome completoal-Khilāfah ar-Rāšidah
Nome ufficialeاَلْخِلَافَةُ ٱلرَّاشِدَةُ
Lingue ufficialiArabo
Lingue parlateArabo, Persiano, Greco, Aramaico, Ebraico
CapitaleMedina
Altre capitaliKufa
Politica
Forma di StatoCaliffato
Forma di governoMonarchia assoluta teocratica elettiva
CaliffoAbū Bakr - ʿUmar b. al-Khattāb - ʿUthmān b. ʿAffān e ʿAlī b. Abī Ṭālib[1]
Organi deliberativiConsiglio dei compagni del Profeta
Nascita632 con Abū Bakr
CausaMorte di Maometto
Fine661 con ʿAlī b. Abī Ṭālib
CausaAscesa al potere di Muʿāwiya b. Abī Sufyān
Territorio e popolazione
Bacino geograficoVicino Oriente
Territorio originalePenisola arabica
Religione e società
Religioni preminentiIslam (indifferenziato)
Religione di StatoIslam
Religioni minoritarieKharigismo, Ebraismo, Cristianesimo, Zoroastrismo
Classi socialifunzionari, clero, guerrieri, dhimmi, schiavi
Evoluzione storica
Preceduto da Impero bizantino
Impero sasanide
Succeduto da Califfato omayyade

L'espressione Califfato dei Rāshidūn (in arabo اَلْخِلَافَةُ ٱلرَّاشِدَةُ?, al-Khilāfah ar-Rāšidah), ossia "Califfato degli Ortodossi", identifica il trentennio circa di storia islamica (632-661) in cui la Umma fu retta dai quattro Califfi: Abū Bakr, ʿUmar ibn al-Khattāb, ʿUthmān b. ʿAffān e ʿAlī b. Abi Tālib (اَلْخُلَفَاءُ ٱلرَّاشِدُونَ al-Khulafāʾ ar-Rāšidūn). L'essere stati tra i musulmani più illustri per anzianità di fede (sābiqa) e per parentela o affinità col profeta Maometto (karāba), e l'essere stati prescelti in base a criteri di efficienza e non di appartenenza familiare, li ha fatti definire dai musulmani come "ortodossi" (rāshidūn).[2]

  1. ^ Alcune fonti, non solo sciite, considerano come quinto califfato (o imamato) quello di al-Ḥasan b. ʿAlī.
  2. ^ Una traduzione non corretta li qualifica più spesso come "Ben guidati [da Allah]", confondendo il termine rashīd - che significa in effetti "ben guidato (da Dio)" - col termine rāshid. Non sfuggirà quindi il perché si sia voluto sottolineare un loro meritorio (perché attivo e partecipato) uniformarsi alle tradizioni del primissimo Islam, così come delineato dal Profeta e non già una loro passività, sia pur generata da Dio, per la quale essi avrebbero comunque vantato ben minori meriti.

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