In termodinamica, la caloria (simbolo cal) è un'unità di misura dell'energia.
È stata originariamente definita come l'energia necessaria per innalzare di 1 °C (precisamente, da 14,5 °C a 15,5 °C) la temperatura di 1 g di acqua distillata alla pressione atmosferica.[1] Esistono varie definizioni, ciascuna usata in determinati ambiti scientifici o ingegneristici, che cambiano a seconda della temperatura dell'acqua.
In genere nel linguaggio comune, con la parola "calorie" si intendono le kilocalorie; per esempio, dicendo che in un etto di pane ci sono 250 calorie si vuole dire 250 kilocalorie (ovvero 250.000 calorie propriamente dette).
In biologia e in nutrizione la kilocaloria (simbolo kcal), è l'energia necessaria per innalzare la temperatura di un kg di acqua distillata da 14,5 a 15,5 °C a pressione di 1 atm, e corrisponde quindi a 1000 piccole calorie. È usata per indicare l'apporto energetico medio di una certa quantità specificata di alimento (ad esempio un grammo, 100 grammi o una porzione).
Sebbene il valore energetico di un alimento e il consumo di energia nell'attività fisica vengano ancora indicati in kcal, il Sistema internazionale di unità di misura adotta il joule (J)[1] e il suo multiplo kilojoule (kJ, pari a 1000 J).
Un tempo si usavano le definizioni piccola caloria e grande caloria (rispettivamente indicate dai simboli cal e Cal).[2]