Camera di nebulizzazione

Un esempio di camera di nebulizzazione a singolo passo con goccia d'impatto

Una camera di nebulizzazione (o anche camera spray[1], dall'inglese spray chamber) è un'apparecchiatura usata nei sistemi di introduzione del campione nella spettroscopia atomica e nella spettrometria di massa inorganica.

Dato che ci può essere un'inefficienza nei processi di dissociazione, atomizzazione e ionizzazione da parte delle gocce grosse che entrano nel plasma[2], lo scopo primario della camera di nebulizzazione è di rimuovere le gocce di aerosol più grossolane (diametro maggiore di 8-10 µm)[1][2][3]; l'introduzione diretta dell'aerosol derivante dal nebulizzatore può inoltre creare interferenze non spettrali dovute alla possibile estinzione o raffreddamento del plasma[3], di conseguenza la camera di nebulizzazione ha anche lo scopo di ridurre la quantità di aerosol che raggiunge il plasma[3] e diminuire la turbolenza associata al processo di nebulizzazione (principalmente alle pulsazioni generate dalla pompa peristaltica)[2][3].

Le gocce grossolane vengono rimosse per collisione con le pareti della camera[4], e solamente quelle fini (con diametro compreso circa tra 5 e 10 µm)[5] riescono ad entrare nel plasma. L'utilizzo della camera di nebulizzazione garantisce maggiore stabilità e riproducibilità dell'analisi[1] ma comporta comunque una scarsa efficienza, dato che a flussi convenzionali (1 mL min−1) soltanto circa l'1% del campione[1][4] (massimo il 2-3%[6]) riesce a superare la camera stessa.

Costruite tipicamente in vetro o materiali polimerici (es. PFA)[6] i principali tipi di camere sono:

  • Camera a singolo passo
  • Camera a doppio passo (di tipo Scott)
  • Camera ciclonica
  1. ^ a b c d Stefano Polesello, Spettrometri al plasma ICP-AES e ICP-MS (PDF), su xoomer.virgilio.it, p. 1. URL consultato il 13 ottobre 2009.
  2. ^ a b c Thomas, op. cit., p. 56
  3. ^ a b c d Dean, op. cit., p. 44
  4. ^ a b Relazione finale (PDF), su difesa.it, 15 giugno 2004, p. 85-86. URL consultato il 14 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2006).
  5. ^ Thomas, op. cit., p. 57
  6. ^ a b Sharp, O'Connor, op. cit., p. 109

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy