Campagna austro-ungarica in Bosnia ed Erzegovina nel 1878

Invasione austro-ungarica della Bosnia ed Erzegovina
parte della Grande crisi d'Oriente
Campo austro-ungarico settentrionale vicino Mostar, dipinto da Alexander Ritter von Bensa e Adolf Obermüller
Data29 luglio - 20 ottobre 1878
LuogoVilayet di Bosnia
Casus belliTrattato di Berlino
EsitoVittoria austro-ungarica; Occupazione della Bosnia ed Erzegovina
Modifiche territorialiAmministrazione austro-ungarica del territorio della Bosnia ed Erzegovina
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
198.930 (totale)
91.260 (media)[1]
79.000 insorti
Bandiera dell'Impero ottomano 13.800 soldati[2]
Perdite
1.205 uccisi
2.099 morti per malattia
3.966 feriti
177 dispersi
Totale: 7.447[1]
Sconosciute
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La campagna per stabilire il dominio austro-ungarico in Bosnia ed Erzegovina durò dal 29 luglio al 20 ottobre 1878 contro i combattenti della resistenza locale sostenuti dall'Impero ottomano. L'esercito austro-ungarico entrò nel paese in due grandi movimenti: uno da nord in Bosnia e un altro da sud in Erzegovina. Una serie di battaglie ad agosto culminò nella caduta di Sarajevo il 19, dopo una giornata di combattimenti nelle strade. Nella campagna collinare continuò una campagna di guerriglia fino alla caduta dell'ultima roccaforte ribelle dopo la cattura del loro capo.

  1. ^ a b Michael Clodfelter, "Warfare and Armed Conflicts: A Statistical Encyclopedia", p. 196
  2. ^ Plaschka 2000, p. 99–100.

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