Campo di concentramento di Nocra

Arcipelago di Dahlak

Il campo di Nocra o carcere di Nocra fu il più grande campo di prigionia italiano nella Colonia eritrea e dal 1936 il più grande dell'Africa Orientale Italiana. Aperto nel 1887, venne chiuso nel 1941 dai britannici. Era situato nell'isola di Nocra, parte dell'arcipelago di Dahlak, 55 chilometri al largo di Massaua. Dal 1890 al 1941 fece parte del Commissariato della Dancalia. Arrivò a detenere tra un minimo di 500 prigionieri e un massimo di 1.800[1].

Lo storico italiano Angelo Del Boca descrive Nocra come un "campo di sterminio".[2] Anche secondo lo storico britannico Ian Campbell, il campo di concentramento di Nocra può essere praticamente descritto come un "campo di sterminio". Con un tasso di mortalità del 58%, Nocra sarebbe stato "il più terribile e allo stesso tempo il meno conosciuto di tutti i campi di concentramento italiani".[3]

  1. ^ Campi fascisti - Nocra
  2. ^ Angelo Del Boca, Faschismus und Kolonialismus. Der Mythos von den „anständigen Italienern“. In Fritz-Bauer-Institut (Hrsg.), Völkermord und Kriegsverbrechen in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts. Frankfurt am Main 2004, pp. 193–202, qui p. 196.
  3. ^ Ian Campbell, The Addis Ababa Massacre: Italy's National Shame. London 2017, p. 234.

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