Cappella Paolina Cappella dei Santi Pietro e Paolo | |
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Interno | |
Stato | Città del Vaticano |
Coordinate | 41°54′09.4″N 12°27′17.01″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Pietro apostolo, Paolo apostolo |
Diocesi | Roma |
Consacrazione | 20 gennaio 1540 |
Architetto | Antonio da Sangallo il Giovane |
Stile architettonico | Rinascimento |
Inizio costruzione | 1537 |
Completamento | 1540 |
La cappella dei Santi Pietro e Paolo, più conosciuta con il nome di cappella Paolina (dal nome di papa Paolo III che la fece progettare, costruire e affrescare), è una cappella del Palazzo Apostolico nella Città del Vaticano.[1]
Aveva funzioni di cappella "parva" palatina, cioè piccola, in contrapposizione alla cappella "magna", cioè la Cappella Sistina. Qui si esponeva il Santissimo Sacramento e, fino al 1670, veniva utilizzata durante il conclave per raccogliere i voti,[2] in virtù della vicinanza con la Cappella Sistina, dalla quale è separata solo dalla Sala Regia.[3]
Attualmente, la cappella è chiusa al pubblico e al di fuori del percorso dei Musei Vaticani in quanto luogo di culto privato del papa.[4] Durante il conclave, essa è il luogo da cui parte la processione dei cardinali elettori diretta alla cappella Sistina[5] e in cui, dopo il canto del Te Deum, il pontefice neoeletto sosta in preghiera personale prima di affacciarsi alla loggia delle benedizioni della basilica vaticana.[6]