Caraismo

La kenessa di Trakai

Il caraismo in ebraico יהדות קראית? Yahadut Qara'it, che significa "Lettori"), anche detto caraitismo,[1] karaismo o ebraismo caraita, è una variante religiosa dell'ebraismo.

Il caraismo si formò, tra l'VIII e il IX secolo, in Mesopotamia, allora conquistata dagli Arabi musulmani. La nuova religione fu fortemente influenzata dall'Islam e accolse una delle fondamentali critiche mosse dal Corano all'ebraismo: l'aver abbandonato cioè il rigoroso monoteismo delle origini, che era stato ripreso anche dallo stesso Maometto, per "degenerare" nella pluralità delle interpretazioni rabbiniche.

Gli aderenti al caraismo considerano il Tanakh l'unica e suprema autorità legale riguardante l'Halakhah e la teologia ebraica, perciò rifiutano ogni scrittura ebraica successiva alla Torah - quindi il Talmud, la kabbalah, le raccolte di mitzvòt - e avviarono una vasta opera missionaria, che si estese dall'Africa mediterranea alle coste del Mar Nero. Qui venne accolta soprattutto dai popoli di lingua turca (i caraiti). Attualmente nel mondo si contano circa 30 000 caraiti; la maggior parte vive in Israele (venti-venticinquemila tra Ramla, Ashdod e Be'er Sheva),[2] ma piccole comunità sono presenti anche ad Anversa, New York e Boston. Un caso a sé è rappresentato dai caraiti di Trakai, etnicamente e linguisticamente turchi, insediati in Lituania fin dal XIV secolo.

  1. ^ Gilbert, Atlante di storia ebraica, Giuntina.
  2. ^ Cfr. Joshua Freeman, Laying down the (Oral) law, in "The Jerusalem Post" [1].

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