Carcharhinus amblyrhynchos

Squalo grigio del reef
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclassePisces
ClasseElasmobranchii
SottoclasseNeoselachii
InfraclasseSelachii
SuperordineGaleomorphi
OrdineCarcharhiniformes
FamigliaCarcharhinidae
GenereCarcharhinus
SpecieC. amblyrhynchos
Nomenclatura binomiale
Carcharhinus amblyrhynchos
(Bleeker, 1856)
Sinonimi

Carcharhinus amblyrhinchos (Bleeker, 1856) (errore ortografico)
Carcharhinus amblyrhynchus (Bleeker, 1856) (errore ortografico)
Carcharhinus wheeleri (Garrick, 1982)
Carcharias amblyrhynchos (Bleeker, 1856)
Carcharias nesiotes (Snyder, 1904)
Carcharinus amblyrhynchos (Bleeker, 1856) (errore ortografico)
Carcharinus amblyrhynchus (Bleeker, 1856) (errore ortografico)
Carcharinus amblyrhyncus (Bleeker, 1856)
(errore ortografico)

Galeolamna coongoola (Whitley, 1964)
Galeolamna fowleri (Whitley, 1944)
Galeolamna tufiensis (Whitley, 1949)

Nomi comuni

Squalo grigio del reef (o "di scogliera")

Areale

Lo squalo grigio del reef (Carcharhinus amblyrhynchos [Bleeker, 1856], a volte indicato erroneamente come amblyrhynchus o amblyrhinchos)[2] è uno squalo del genere Carcharhinus e della famiglia Carcharhinidae. Si tratta di una delle specie più comuni delle acque Indopacifiche, dal Mar Rosso al Sudafrica ad Ovest sino all'Isola di Pasqua ad Est. Si può trovare a profondità molto variabili, dalla superficie fino a 250 m di profondità, spesso vicino ad isole e barriere coralline. La sua forma è quella tipica degli squali che abitano questo tipo di habitat, e cioè possiede un muso largo ed arrotondato ed occhi grandi. Riusciamo a distinguere lo squalo grigio del Reef dai suoi simili per via della prima pinna dorsale, di un colore unico o con una macchia biancastra sulla punta, mentre le altre pinne hanno punta nera, così come il lobo caudale inferiore. Non è presente alcuna cresta tra le pinne dorsali. La maggior parte degli esemplari non supera lunghezze di 1.6 metri.

Si tratta di un predatore agile e scattante che si nutre principalmente di pesci ossei e cefalopodi. A dispetto della piccola taglia, il suo temperamento aggressivo gli permette di avere la meglio su altri squali più grossi che abitano le sue stesse acque. La maggior parte di questi squali tende a ritornare continuamente in una zona relativamente ristretta di barriera corallina durante la propria vita. Ciononostante sono più sociali che territoriali. Durante il giorno infatti si riuniscono in gruppi composti da 5 a 20 esemplari nei pressi delle creste della barriera corallina e si dividono solo alla sera per iniziare a cacciare. Le femmine adulte si riuniscono invece in acque poco profonde, dove le temperature più alte permettono una crescita più rapida da parte del loro stesso corpo o di quelli dei loro figli durante la gestazione. Come gli altri squali della famiglia, il Carcharhinus amblyrhynchos è viviparo, cioè la madre alleva gli embrioni attraverso una connessione placentale. Con cadenza annuale vengono alla luce cucciolate composte da un numero variabile tra uno a sei squaletti.

Questa specie di squali è stata la prima ad essere osservata in atteggiamenti molto particolari che alcuni animali mostrano quando si sentono minacciati. Si tratta di particolari tic che allertano gli altri esseri viventi quando lo squalo è pronto all'attacco[3]. In questi casi la postura diventa inarcata e le pinne pettorali vengono abbassate. La nuotata diventa nervosa e l'animale procede a zig zag. Accade spesso che gli squali grigi del reef mettano in scena questi movimenti se sono avvicinati o inseguiti da sommozzatori. La specie è inoltre responsabile di numerosi attacchi ad esseri umani e va trattata con cautela, specialmente se si notano atteggiamenti simili a quelli descritti.

Questi squali sono infine oggetto di pesca e sono in pericolo in quanto il loro tasso di riproduzione è basso e l'habitat del singolo individuo è limitato. La IUCN ha per questi motivi classificato la specie come in pericolo.

  1. ^ (EN) Simpfendorfer, C., Fahmi, Bin Ali, A., , D., Utzurrum, J.A.T., Seyha, L., Maung, A., Bineesh, K.K., Yuneni, R.R., Sianipar, A., Haque, A.B., Tanay, D., Gautama, D.A. & Vo, V.Q. 2020, Carcharhinus amblyrhynchos, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Carcharhinus amblyrhynchos, su FishBase. URL consultato il 29/04/2008.
  3. ^ Martin, R.A., A review of shark agonistic displays: comparison of display features and implications for shark-human interactions, in Marine and Freshwater Behaviour and Physiology, vol. 40, n. 1, marzo 2007, pp. 3–34, DOI:10.1080/10236240601154872.

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