Carlo Belli

«L'arte è. Essa quindi non è altra cosa all'infuori di sé stessa. L'arte non è dolore, non è piacere, non è caldo, non è freddo.»

Carlo Belli

Carlo Belli (Rovereto, 6 dicembre 1903Roma, 16 marzo 1991) è stato un intellettuale italiano, che ha avuto una posizione di spicco nel dibattito artistico degli anni Trenta.[1]. I suoi interessi hanno spaziato dall'arte all'architettura alla musica, dall'archeologia alla attualità politica.[2] Fra le sue opere più celebri si ricorda il volume Kn del 1935, considerato il manifesto italiano dell'astrattismo.[2][3] Si è cimentato anche nella pittura, e nella sua città d'origine sono conservate alcune sue opere, sia al Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto che alla Fondazione Museo civico di Rovereto, oltre che nella collezione della Cassa Rurale di Rovereto. Presso l'Archivio del '900 del Mart è inoltre conservato dall'inizio degli anni Novanta l'Archivio Carlo Belli, composto da un fondo librario e un fondo documentario.[4] Altre parti dell'archivio sono conservate presso la Fondazione Museo Civico di Rovereto.

  1. ^ Gabriella Belli e Mercedes Garberi, Carlo Belli: un testimone esemplare, in Il mondo di Carlo Belli. Italia anni Trenta: la cultura artistica, Milano, Electa, 1991, p. 11.
  2. ^ a b Stefania Donati, Carlo Belli, su cim.mart.tn.it, Archivio del '900. URL consultato il 29 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2014).
  3. ^ Luigi Serravalli, Carlo Belli. Da Rossini a Kandinsky, in Il mondo di Carlo Belli. Italia anni Trenta: la cultura artistica, Milano, Electa, 1991, p. 55.
  4. ^ Fondo Carlo Belli, su cim.mart.tn.it, Archivio del '900. URL consultato il 29 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2014).

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