Carnitina | |
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Nome IUPAC | |
(3R)-3-idrossi-4-trimetilamminobutanoato | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C7H15NO3 |
Massa molecolare (u) | 161.02 |
Aspetto | solido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 206-976-6 |
PubChem | 288 |
SMILES | C[N+](C)(C)CC(CC(=O)[O-])O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida (pKa) a 298 K | 3,8 |
Solubilità in acqua | molto solubile |
Temperatura di fusione | 197 °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 315 - 319 - 335 |
Consigli P | 261 - 305+351+338 [1] |
La carnitina è un derivato amminoacidico, uno zwitterione presente nei tessuti animali e, in quantità modeste, nelle piante. Venne identificata per la prima volta nel 1905 da W. Gulewitsch e R. Krimberg nell'estratto di carne bovina, da cui il nome. La sua struttura chimica fu scoperta nel 1927 da M. Tomita e Y. Sendju. Inizialmente venne chiamata vitamina T, in quanto essenziale alla crescita della tarma della farina Tenebrio molitor. È un carrier degli acidi grassi: consente ai mitocondri di utilizzarli per la produzione di ATP.