Cassiti

L'impero babilonese sotto il dominio cassita

I Cassiti (o Cossei) furono una popolazione proveniente dai monti Zagros. Già presenti nel Vicino Oriente almeno dal XVIII secolo a.C. (riconoscibili dall'onomastica), ottennero preminenza politica all'inizio del XVI secolo a.C., avviando una propria dinastia (la cosiddetta Dinastia cassita) sul trono di Babilonia (o Karduniash, come i Cassiti chiamavano l'area).[1]

Erano governati da un'aristocrazia, i cui nomi presentano elementi identificabili come indoiranici[2] benché non sia ancora certo se fossero di tale origine linguistica. L'origine e la classificazione della lingua cassita, come la lingua sumera e la lingua hurrita, rimane tuttavia incerta e, come queste ultime due lingue, ha generato nel corso degli anni una vasta gamma di speculazioni, fino a collegarla al sanscrito.[3]

I primi sovrani Cassiti sono Gandash, Agum I e Kashtiliash. Agum II estese la propria egemonia fino in Caldea. L'ultimo re della I dinastia del Paese del Mare, Ea-gamil, venne sconfitto nel 1480 a.C. dalla dinastia cassita di Ulamburiash. Con il sovrano Adadnirari ed i suoi successori iniziava la dinastia medio-assira. La dinastia cassita regnò sulla Mesopotamia fino al 1155 a.C. quando si scontrò con gli Assiri e fu sconfitta dagli Elamiti.

  1. ^ Van De Mieroop, p. 131.
  2. ^ Francisco Villar, Gli Indoeuropei e le origini dell'Europa, Bologna, Il Mulino, 1997. ISBN 8815057080, p. 568.
  3. ^ Pinches, T. G. “The Question of the Kassite Language.” Journal of the Royal Asiatic Society of Great Britain and Ireland, 1907, pp. 685–685

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