Catalogo Caldwell

Il Catalogo Caldwell è un importante catalogo astronomico di 109 oggetti del profondo cielo molto appariscenti, come ammassi aperti e globulari, nebulose e galassie; è rivolto principalmente ad un pubblico di astronomi amatoriali. Questo catalogo fu compilato da Patrick Caldwell-Moore, come un ideale catalogo di completamento per il noto Catalogo di Messier.

Il Catalogo di Messier è infatti usato frequentemente in astronomia amatoriale come una lista di importanti oggetti celesti per l'osservazione; l'idea di Moore nacque dal fatto che il Catalogo di Messier non comprendeva oggetti luminosi, come le Iadi e l'Ammasso Doppio di Perseo. Inoltre il Messier, trovandosi ad una latitudine molto settentrionale, aveva scarse conoscenze dell'emisfero australe celeste, né poté osservare direttamente quella parte di cielo che a lui era preclusa, così non elencò neppure un oggetto celeste posto a sud dei 35° di declinazione sud, come Omega Centauri, Centaurus A, la Nebulosa di Eta Carinae, le Pleiadi del Sud e 47 Tucanae.[1][2] Moore compilò dunque un catalogo di 109 oggetti (per ricordare ulteriormente il numero di oggetti segnalati dal Messier) e lo pubblicò nel dicembre 1995.[3]

Fin dalla sua pubblicazione, il catalogo ha avuto una sempre maggiore popolarità e uso tra gli astrofili. L'idea ricevette inizialmente anche alcune critiche, come quella di aver compiuto alcuni piccoli errori di compilazione (vedi sotto), e potrebbe essere oggetto di critica il fatto che potrebbe aver avuto nella compilazione un approccio egocentrico, ponendo la lettera "C" del suo secondo cognome "Caldwell" come iniziale per rinominare gli oggetti.[4]

Come detto sopra, la lista fu compilata includendo gli oggetti di più facile individuazione che furono omessi dal Catalogo di Messier. A differenza di questo, che elenca gli oggetti in base alla loro scoperta, il Catalogo Caldwell è ordinato per declinazione, infatti l'oggetto C1 è il più settentrionale, mentre C109 risulta essere il più meridionale; due oggetti tuttavia (NGC 4244 e le Iadi) sono elencati fuori sequenza.[1] La lista originale identificava inoltre erroneamente l'ammasso di S Normae (NGC 6087) come NGC 6067 e chiamava erroneamente l'ammasso di Lambda Centauri (IC 2944) "Ammasso di Gamma Centauri".[1]

  1. ^ a b c Stephen James O'Meara, The Caldwell Objects, Cambridge University Press, 2002, ISBN 0-521-82796-5.
  2. ^ Caldwell Club Introduction, su astroleague.org. URL consultato l'8 settembre 2006.
  3. ^ Patrick Moore, Beyond Messier: The Caldwell Catalog, Sky & Telescope, dicembre 1995, p. 38. URL consultato il 29 agosto 2006.
  4. ^ Alister Ling, A Good Idea Gone Bad - Besides, Several Good Ideas Already Exist, su members.aol.com. URL consultato il 29 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2006).

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