Caterina de' Medici

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Caterina de' Medici
Ritratto di Caterina de' Medici, regina di Francia, di Germain Le Mannier, 1550 circa, Galleria Palatina, Gallerie degli Uffizi, Firenze
Regina consorte di Francia
Stemma
Stemma
In carica10 giugno 1547 -
10 luglio 1559
Incoronazione10 giugno 1549, Abbazia di Saint-Denis
PredecessoreEleonora d'Asburgo
SuccessoreMaria Stuarda
Reggente di Francia
In carica5 dicembre 1560 -
17 agosto 1563
per il figlio Carlo IX di Francia
30 maggio 1574 -
4 settembre 1574
per il figlio Enrico III di Francia
Nome completoCaterina Maria Romola di Lorenzo de' Medici
Altri titoliRegina madre
Delfina di Francia
Duchessa d'Orléans (suo jure)
Duchessa consorte di Bretagna
Contessa d'Alvernia
NascitaFirenze, Repubblica di Firenze (oggi Italia), 13 aprile 1519
MorteCastello di Blois, Regno di Francia (oggi Francia), 5 gennaio 1589
Luogo di sepolturaBasilica di Saint-Denis, Parigi
Casa reale Medici per nascita
Valois per matrimonio
PadreLorenzo II de' Medici
MadreMaddalena de La Tour d'Auvergne
ConsorteEnrico II di Francia
FigliFrancesco
Elisabetta
Claudia
Luigi
Carlo
Enrico
Margherita
Francesco Ercole
Vittoria e Giovanna
ReligioneCattolicesimo
Firma

«Era lei che faceva tutto e il re non muoveva un dito senza che ella lo sapesse.»

Caterina Maria Romula di Lorenzo de' Medici, nota semplicemente come Caterina de' Medici (Firenze, 13 aprile 1519Blois, 5 gennaio 1589), fu regina consorte di Francia, come moglie di Enrico II, dal 1547 al 1559, reggente dal 1560 al 1563. Nota come "la Regina madre" per aver generato tre sovrani di Francia (Francesco II, Carlo IX ed Enrico III), ebbe una grande e duratura influenza nella vita politica dello Stato.[2]

Il suo nome è legato alle guerre di religione che si combatterono in Francia negli anni del suo regno.

Un'aura malefica ne ha avvolto la figura nella storiografia francese fino a tutto l'Ottocento: Caterina sarebbe stata fredda, gelosa, vendicativa, avida di potere e pronta a tutto per raggiungere i suoi scopi.

Nella moderna storiografia, Caterina de' Medici viene invece considerata come una delle maggiori sovrane di Francia, promotrice della tolleranza religiosa. Pur non senza errori, tentò di attuare una politica di conciliazione tra cattolici e protestanti, animata in primo luogo dal desiderio di assicurare la perennità della dinastia Valois.[3]

Caterina sapeva che la Francia necessitava di un periodo di pace per ritemprarsi, e in ciò la sua politica era ben diversa da quella del figlio Carlo IX, circondato da consiglieri interessati ad allontanarlo dall'influenza materna. «L'erario versava in pessime condizioni da tempo immemorabile ed era davvero un miracolo che le risorse del paese non fossero ancora esauste del tutto. Il re Enrico II, ai suoi giorni, per contrarre un prestito di cinquantamila scudi in Svizzera, aveva dovuto ipotecare il regno intero, com'è espressamente dichiarato nel contratto pervenuto fino a noi».[4]

Il suo ruolo nel massacro della notte di san Bartolomeo, tuttavia, contribuisce ancora oggi a farne un personaggio controverso.

Tramite la nipote Cristina di Lorena, granduchessa di Toscana per matrimonio, è anche l'antenata dei Medici, granduchi di Toscana, che appartenevano a un ramo minore mediceo (anch'esso discendente di Lorenzo il Magnifico, ma solo in linea femminile tramite la figlia Lucrezia, sposata Salviati).

  1. ^ Cloulas, 1980, p. 5.
  2. ^ Orieux, p. 77
  3. ^ Cloulas, p. 165
  4. ^ Ridolfo Mazzucconi, La notte di San Bartolomeo (1572), A. Mondadori Editore, Milano 1933, p.39

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