Centaurea horrida

Fiordaliso spinoso
Centaurea horrida
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCarduoideae
TribùCardueae
SottotribùCentaureinae
InfratribùCentaurea Group
GenereCentaurea
SpecieC. horrida
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineAsteridae
SottordineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCardueae
SottotribùCentaureinae
GenereCentaurea
SpecieC. horrida
Nomenclatura binomiale
Centaurea horrida
Bad., 1824
Nomi comuni

Fiordaliso spinoso

Il fiordaliso spinoso (Centaurea horrida Bad., 1824) è una specie endemica della Sardegna, presente solo in poche stazioni costiere di estensione molto limitata. Nelle checklist più recenti questa entità è considerata sinonimo della sottospecie Centaurea calcitrapa subsp. calcitrapa.[2][3]

In merito allo stato di conservazione è una specie classificata come vulnerabile: infatti, pur essendo rappresentata da un cospicuo numero di esemplari, il numero limitato di stazioni e la loro ridotta estensione sono un fattore di vulnerabilità che potrebbe pregiudicare la sua sopravvivenza. Il fiordaliso spinoso è localizzato esclusivamente nella parte nord-occidentale della Sardegna, in alcuni siti costieri dell'Asinara e della Nurra, nella zona di Alghero, e nella parte nord-orientale dell'isola sarda, in tre piccole popolazioni disgiunte nell'isola di Tavolara.

  1. ^ (EN) Centaurea horrida, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  3. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 9 marzo 2021.

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