Cento giorni

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Napoleone abbandona l'isola d'Elba, dipinto di Joseph Beaume

I cento giorni (in francese Cent-Jours) indicano il periodo della storia europea compreso tra il ritorno di Napoleone Bonaparte a Parigi (20 marzo 1815) dall'esilio all'isola d'Elba e la restaurazione della dinastia dei Borbone sotto re Luigi XVIII (8 luglio dello stesso anno).

L'espressione les Cent Jours deriva da una frase usata dal Prefetto di Parigi, il conte di Chabrol, nel suo discorso di benvenuto al re, l'8 luglio 1815[1]:

(FR)

«Sire, cent jours se sont écoulés depuis le moment fatal où Votre Majesté, forcée de s’arracher aux affections les plus chères, quitta la capitale au milieu des larmes et de la consternation publique»

(IT)

«Sire, cento giorni sono passati dal momento fatale in cui Vostra Maestà, costretto a separarsi dagli affetti più cari, ha lasciato la capitale, tra lacrime e la pubblica costernazione.»

Il ritorno di Napoleone avvenne mentre si svolgeva il Congresso di Vienna, che si affrettò, il 13 marzo, a dichiarare "fuorilegge" Napoleone. Il 25 marzo seguente Regno Unito, Impero russo, Impero austriaco e Prussia diedero vita alla settima coalizione, alla quale in seguito aderirono altre nazioni, impegnandosi militarmente a deporre una volta per tutte Napoleone. La decisione pose le basi dell'ultimo conflitto nelle guerre napoleoniche, terminate con la sconfitta del generale francese a Waterloo il 18 giugno 1815 dopo gli scontri di Quatre-Bras e Ligny, della seconda restaurazione della monarchia francese e dell'esilio permanente di Napoleone sull'isola di Sant'Elena, dove egli morì il 5 maggio 1821.

  1. ^ Capefigue, 1842, p. 5.

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