Cesare Borgia

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Cesare Borgia
Ritratto di un gentiluomo, tradizionalmente ritenuto essere Cesare Borgia, opera di Altobello Melone, olio su tavola, 1513, 58,1 cm x 48,2 cm, Accademia di Belle Arti "Giacomo Carrara", Bergamo
Duca di Valentinois
Duca Valentino
Stemma
Stemma
In carica17 agosto 1498 –
12 marzo 1507
Predecessoretitolo creato per lui da Luigi XII di Francia
SuccessoreLuisa Borgia
Duca di Romagna
In carica15 maggio 1501[1] –
1503
Predecessoretitolo creato per lui dal papa Alessandro VI
SuccessoreLuisa Borgia
Duca di Urbino
In carica20 giugno 1502[1] –
18 ottobre 1502 (deposto)
PredecessoreGuidobaldo I da Montefeltro[1]
SuccessoreGuidobaldo I da Montefeltro
Duca di Camerino
In carica21 giugno 1502[1] –
1504
PredecessoreTitolo creato per lui da papa Alessandro VI
SuccessoreGiovanni Maria da Varano
Conte di Diois
PredecessoreLuigi di Valois (Luigi XI di Francia)
Successoretitolo estinto
Onorificenze Cavaliere dell'Ordine di San Michele[1]
Rosa d'Oro[1] (1500[1])
Altri titoli
NascitaSubiaco, 13 settembre 1475[3]
MorteViana[1][2], 12 marzo 1507[1][3]
Luogo di sepolturaChiesa di Santa Maria,[2] Viana
DinastiaBorgia
PadreRodrigo Borgia, poi papa Alessandro VI[1][2][3]
MadreVannozza Cattanei[1]
ConsorteCharlotte d'Albret[1][3]
FigliGirolamo ill.
Camilla Lucrezia ill.
Luisa
Altri nove figli illegittimi
ReligioneCattolicesimo
Mottoaut caesar aut nihil[3]
Firma
Il Ducato di Romagna di Cesare Borgia
Mappatura dei domini di Cesare Borgia. Le fonti sono nella descrizione.
Cesare Borgia
Cesare Borgia ritratto da Dosso Dossi nel 1518 circa (Museo del Louvre)
SoprannomeIl Valentino
NascitaSubiaco, 13 settembre 1475
MorteViana, 12 marzo 1507
Cause della mortemorto in combattimento
Luogo di sepolturaChiesa di Santa Maria, Viana
EtniaItaliano/Spagnolo
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servitoBandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Regno di Navarra
Forza armataEsercito dello Stato della Chiesa
Esercito Navarrese
SpecialitàComandante
Anni di servizio1498 - 1503
1506 - 1507
GradoCapitano generale della Chiesa
GuerreGuerra d'Italia del 1499-1504
Guerre delle bande
BattaglieAssedio di Forlì
Assedio di Imola
Assedio di Faenza
Assedio di Urbino
Sacco di Capua
Assedio di Rimini
Assedio di Piombino
Battaglia di Calmazzo
Assedio di Ceri
Assedio di Viana (e altre)
Comandante diEsercito pontificio
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Cesare Borgia
cardinale di Santa Romana Chiesa
"Ritratto di un gentiluomo"; si ritiene che possa essere una copia di un ritratto originale raffigurante il cardinale Borgia di Bartolomeo Veneto
 
Incarichi ricoperti
 
Nato13 settembre 1475 a Subiaco
Ordinato diacono26 marzo 1494
Nominato vescovo12 settembre 1491 da papa Innocenzo VIII
Elevato arcivescovo31 agosto 1492 da papa Alessandro VI
Creato cardinale20 settembre 1493 da papa Alessandro VI[4][3]
Deceduto12 marzo 1507 (31 anni) a Viana
Firma
 
(IT)

«O Cesare o nulla.»

Cesare Borgia, detto il Valentino[3][6] (in valenciano: Cèsar Borja; in spagnolo: César de Borja; in latino: Caesar Borgia; Subiaco, 13 settembre 1475[3][7]Viana, 12 marzo 1507[1][3]), è stato un generale, cardinale, nobile e politico italiano con origini valenciane per linea paterna (oriunda di Xàtiva). Figlio illegittimo del papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia) e di Vannozza Cattanei, fu il maggiore tra i suoi fratelli (Giovanni, Goffredo e Lucrezia) e fu un uomo politico spregiudicato, determinato e pronto a tutto per il potere;[2] nonché, fu certamente una delle figure più controverse del Rinascimento italiano.[8]

Destinato fin dalla giovane età alla carriera ecclesiastica dal padre, ottenne la porpora cardinalizia proprio da quest'ultimo, nel frattempo divenuto pontefice.

In seguito alla morte di suo fratello Giovanni, duca di Gandia, tornò allo stato laicale. Cercò di sposare in un primo tempo la figlia del re di Napoli, per continuare la politica filo-aragonese del papa, ma in seguito sposò l'aristocratica francese Charlotte d'Albret, ottenendo il titolo di duca di Valentinois. Grazie a queste nozze, Cesare e Alessandro VI si allearono al re Luigi XII di Francia, che pose fine alle sue rivendicazioni in territorio italiano.

Guidò l'esercito francese alla conquista del Ducato di Milano e, con l'appoggio del papa, incominciò la riconquista dei territori della Romagna, battendo i vari signorotti locali, fra cui la celebre Caterina Sforza, ricevendo in seguito dal padre il titolo di Duca di Romagna.[9] Successivamente invase il Regno di Napoli guidando le truppe francesi. Nel 1502, raggiunto rapidamente un grande potere politico, riuscì a difendersi dalla congiura della Magione, traendo in inganno i traditori e facendoli strangolare a Senigallia. Questa vendetta colpì molto l'opinione pubblica, tanto che Niccolò Machiavelli la citò nell'opera Il principe, libro scritto proprio sotto l'influenza della figura del Valentino.

Dopo la morte di suo padre Cesare riuscì a fare eleggere al soglio pontificio Francesco Todeschini Piccolomini con il nome di papa Pio III, che però morì poco dopo. In seguito venne eletto papa Giulio II, che tolse al duca il governo della Romagna, ordinò il suo arresto e la reclusione in Castel Sant'Angelo. Dopo essere evaso, Cesare Borgia si rifugiò a Napoli, dove fu arrestato e condotto in Spagna, lì poi incarcerato su ordine del re. Dopo una rocambolesca evasione, si recò dal cognato Giovanni III d'Albret, re di Navarra. Morì nel 1507 a Viana, dopo aver tentato di assediare il castello della città.[2]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa Felix Gilbert, BORGIA, Cesare, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 19 marzo 2019.
  2. ^ a b c d e f Enrico Franceschini, Sepoltura in chiesa per Borgia, in la Repubblica. URL consultato il 19 marzo 2019.
  3. ^ a b c d e f g h i j Cesare Borgia, detto Il Valentino, in www.studiarapido.it. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  4. ^ tornato allo stato laicale il 17 settembre 1498
  5. ^ Bradford, 2005, p. 74.
  6. ^ Il soprannome deriva in primis dalla sua nomina a cardinale di Valencia e in seguito alla carica di duca di Valentinois.
  7. ^ Sacerdote, 1950, p. 170.
  8. ^ Cloulas, 1989, p. 89.
  9. ^ Sacerdote, 1950, p. 444.

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