Charlotte Corday

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Ritratto di Charlotte Corday eseguito da Jean-Jacques Hauer, probabilmente il 16 luglio 1793 alla Conciergerie. Il dipinto fu eseguito su richiesta della stessa Corday al Tribunale Rivoluzionario

Marie-Anne-Charlotte de Corday d'Armont, nota semplicemente come Charlotte Corday (Les Ligneries, 27 luglio 1768Parigi, 17 luglio 1793), è stata una rivoluzionaria francese nota soprattutto per aver ucciso Jean-Paul Marat.

Autografo sulla lettera a Marat

Alla figura di Charlotte Corday si sono ispirate numerose opere, soprattutto teatrali.

Di famiglia arci-realista (i suoi due fratelli erano emigrati in seguito alle vicende rivoluzionarie)[1], fu ammiratrice di Rousseau e Voltaire, e degli eroi di Plutarco e di Pierre Corneille (di cui era pronipote) e si appassionò alle idee repubblicane dei girondini, rimanendo in fondo "costituzionale, probabilmente fogliante[1]". Gli eccessi rivoluzionari e la proscrizione dei deputati girondini (31 maggio e 2 giugno 1793) la convinsero di dover uccidere Jean-Paul Marat, che, secondo lei, era il principale sobillatore della guerra civile, del 10 agosto, dei massacri di settembre e del nascente Regime del Terrore. Giunta apposta da Caen a Parigi, il 13 luglio 1793 riuscì a farsi ricevere in casa dallo stesso Marat e lo pugnalò mentre era nel bagno. Condannata a morte dal tribunale rivoluzionario, fu messa alla ghigliottina quattro giorni dopo.

  1. ^ a b Pëtr Alekseevič Kropotkin, La Grande Rivoluzione, 1911.

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