Charlotte Salomon

Targa commemorativa sulla casa natale in Wielandstr 15 Berlino
Pietra d'inciampo, Wielandstr 15 Berlino
Charlotte Salomon nel 1939

Charlotte Salomon (Berlino, 16 aprile 1917Auschwitz, 10 ottobre 1943) è stata una pittrice tedesca di origini ebraiche, vittima dell'Olocausto. Viene ricordata principalmente per essere la creatrice di una serie di dipinti autobiografici Leben? oder Theater?: Ein Singspiel composti da 769 opere singole dipinte tra il 1941 e il 1943 nel sud della Francia, mentre si nascondeva dai nazisti.

Nell'ottobre 1943, incinta, fu catturata e deportata ad Auschwitz, dove venne uccisa in una camera a gas, subito dopo il suo arrivo.[1][2][3][4] Nel 2015, una confessione di 35 pagine di Salomon sull'avvelenamento del nonno, fatto tenuto segreto per decenni, venne pubblicata da un editore parigino.[5]

  1. ^ Adam C. Stanley, "Salomon, Charlotte (1917–1943)" in Bernard A. Cook, Women and war: a historical encyclopedia from antiquity to the present, Volume 1, ABC-CLIO, 2006, p. 514.
  2. ^ Martin Gilbert, The Routledge Atlas of the Holocaust, Psychology Press, 2002, p. 10, ISBN 978-0-415-28145-4.
  3. ^ Griselda Pollock, Conceptual Odysseys, 2007, pp. 87-8, ISBN 978-1-84511-522-7.
  4. ^ Tsjeng, Zing, Forgotten women : the artists, London, 2 ottobre 2018, p. 97, ISBN 978-1-78840-063-3, OCLC 1052898455.
  5. ^ The Obsessive Art and Great Confession of Charlotte Salomon, su The New Yorker. URL consultato il 19 luglio 2017.

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