Una chiamata persa o squillo è una telefonata che viene deliberatamente interrotta da chi ha effettuato la chiamata prima che il ricevitore possa rispondere, in modo che quest'ultimo riceva un messaggio pre-impostato.
Le chiamate perse sono comuni nei mercati emergenti, ovvero nei paesi il cui mercato possiede alcune delle caratteristiche tipiche dei mercati sviluppati (in termini della sua economia e dei suoi mercati dei capitali) ma non abbastanza da potersi definire tali,[1] dove vengono utilizzati frequentemente telefoni cellulari con un limitato numero di minuti a disposizione per le chiamate in uscita; dal momento che la chiamata non viene di fatto accettata e completata, essa non comporta un costo per chi la effettua, il quale può quindi conservare il proprio credito prepagato. In vari paesi del mondo sono state sviluppate delle sequenze specifiche di chiamate perse consecutive per identificare dei messaggi particolari. Le chiamate perse o il loro utilizzo vengono anche indicati con nomi diversi in certe parti del mondo: "fare bip" (beeping), in alcune aree dell'Africa;[2][3] "pescare" (memancing), in Indonesia;[4] "lampeggiare" (flashing), in Nigeria;[5] "chiamata-lampo" (flashcall), in Pakistan;[4] miskol (una parola presa in prestito dal tagalog per "chiamata persa"), nelle Filippine.[6][7]
Le chiamate perse sono particolarmente comuni in India. Sviluppandosi dal loro utilizzo come mezzo di comunicazione, sono state adottate come forme di marketing, in cui l'utente può effettuare delle chiamate perse a determinati numeri e ricevere una telefonata o un messaggio di risposta contenente pubblicità o altri contenuti. Sono stati messi a punto altri servizi sulla base di questo utilizzo delle chiamate perse, principalmente per sfruttare il fatto che i vecchi telefoni cellulari sono ancora relativamente comuni in India, a differenza degli smartphone.