Christopher Hitchens

Christopher Hitchens

Christopher Eric Hitchens (Portsmouth, 13 aprile 1949Houston, 15 dicembre 2011) è stato un giornalista, saggista, critico letterario e commentatore politico britannico naturalizzato statunitense, che ha vissuto e lavorato prevalentemente negli Stati Uniti.

Firma di Hitchens

Già commentatore per Vanity Fair, The Nation e Slate, è stato columnist per il Wall Street Journal nonché, occasionalmente, esperto di attualità statunitense sulle colonne del quotidiano britannico Daily Mirror, Hitchens è noto per il suo spirito dissacratorio e anticlericale, il suo ateismo, la sua ostilità verso qualsivoglia forma di religione nonché per il suo sarcasmo, la sua dialettica e il suo tumultuoso distacco dalla sinistra anglo-americana.[1] Hitchens è stato considerato come facente parte della corrente del nuovo ateismo antiteista.[2]

Originariamente comunista trotskista e articolista per numerose pubblicazioni di sinistra britanniche e statunitensi, si dimise dal Nation dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 e al culmine di divergenze politiche che andavano avanti fin dai primi anni novanta. Sovente definito un liberal[3], da altri un neo-con, egli stesso ha affermato di non esserlo[4], sebbene abbia dichiarato di trovarsi talora «dalla stessa parte dei neo-con»[5] e ad essi «momentaneamente alleato»[6]. Aggiunse anche che, benché non si considerasse più né trotskista, né socialista[1], le sue convinzioni politiche dai tempi della sinistra militante non erano cambiate in maniera significativa, affermando di stimare sempre la filosofia politica ed economica di Karl Marx, anche se in maniera revisionista.[7]

Indipendentemente da ciò, Christopher Hitchens è sempre stato difficilmente etichettabile politicamente. Più nette sono le sue prese di posizione e accese critiche contro quello che lui chiamava fascismo dal volto islamico (il più delle volte abbreviato dai giornali con Islamofascismo), così come mai messa in discussione è stata la sua fiducia nei valori illuministici della laicità, umanesimo e ragione.[8] I suoi riferimenti culturali sono stati Thomas Jefferson, Thomas Paine e, soprattutto, George Orwell.[9] Hitchens è stato anche membro onorario della National Secular Society (Regno Unito). Ha ottenuto la cittadinanza statunitense nel 2007 e ha vissuto, durante gli ultimi anni, quasi sempre a Washington[10]

Nel 2010 dichiarò di essere affetto da cancro all'esofago. Hitchens è deceduto il 15 dicembre 2011 all'età di 62 anni, a causa di una polmonite, complicanza della sua malattia.[11]

  1. ^ a b Free Radical-Reason.com, su reason.com. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2019).
  2. ^ Nothing sacred Journalist and provocateur Christopher Hitchens picks a fight with God, su cbc.ca (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2009).
  3. ^ Scheda di Christopher Hitchens su Einaudi, su einaudi.it.
  4. ^ Hitchens Interview (2010)
  5. ^ (EN) Johann Hari, «In Enemy Territory: An Interview with Christopher Hitchens» Archiviato il 16 luglio 2011 in Internet Archive. da The Independent, 23 settembre 2004
  6. ^ (EN) C. Hitchens, «The End of Fukuyama» da Slate, 1º marzo 2006.
  7. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Marx
  8. ^ Profiles: He Knew He Was Right
  9. ^ Hitchens, l'intellettuale di sinistra che si schierò con George Bush contro l'Islam
  10. ^ Hitchens, the American, su asiancorrespondent.com. URL consultato il 13 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2015).
  11. ^ Usa, è morto Christopher Hitchens - Corriere della Sera

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