Ciascuno a suo modo

Ciascuno a suo modo
Commedia
Pirandello nel 1924
AutoreLuigi Pirandello
Lingua originale
Generecommedia
Composto nel1924
Prima assoluta23 maggio 1924
Teatro dei Filodrammatici, Milano
Personaggi
Fissati nella commedia sul palcoscenico:
Delia Morello
Michele Rocca
La vecchia signora
Donna Livia Palegari e i suoi invitati, le sue amiche e i vecchi amici di casa
Doro Palegari, suo figlio, e Diego Cenci, suo giovane amico
Il vecchio cameriere di casa Palegari Filippo
Francesco Savio, il contraddittore, e il suo amico Prestino, altri amici, il Maestro di scherma e un cameriere.

Momentanei nel ridotto del teatro:

La Moreno (che tutti sanno chi è)
Il barone Nuti
Il Capocomico
Attori e Attrici
Il Direttore del teatro
L'Amministratore della compagnia
Uscieri del teatro
Carabinieri
Cinque critici drammatici
Un vecchio autore fallito
Un giovane autore
Un letterato che sdegna di scrivere
Lo spettatore pacifico
Lo spettatore irritato
Qualcuno favorevole
Molti contrari
Lo spettatore mondano
Altri spettatori, signori e signore
 

Ciascuno a suo modo è una commedia scritta da Luigi Pirandello nel 1924. L'opera fa parte della cosiddetta trilogia del teatro nel teatro, preceduta da Sei personaggi in cerca d'autore e seguita da Questa sera si recita a soggetto.

La rappresentazione della commedia, così come indicata dall'autore, si svolge in due spazi scenici differenti: il palcoscenico da un lato, e i luoghi generalmente utilizzati dal pubblico, come la strada davanti al teatro, l'ingresso, il foyer e la sala, dall'altro.

Secondo il critico teatrale Eligio Possenti (1886-1966), la commedia mette in risalto la contraddizione interna di ogni essere umano tra le proprie azioni e le motivazioni «dell'altro che è dentro di noi e viene chissà di dove e determina 'non si sa come' i nostri atti».

Il motto Ognuno a suo modo riportato sul campanile della chiesa di Coazze si pensa che abbia ispirato l'opera.

Lo sdoppiamento tra i personaggi e i loro atti è ottenuto tramite la contemporanea presenza, in sala e sul palcoscenico, dei protagonisti di un caso di cronaca. Ad ogni calare di sipario i protagonisti 'reali' delle vicenda (che viene rappresentata, da altri attori, sul palcoscenico) si accalorano, inveendo contro l'autore e la commedia. Il gioco teatrale si svela nel finale, quando, inaspettatamente, i personaggi della 'realtà' e quelli della 'finzione' si riuniscono per l'uscita finale.

Questa commedia, la meno fortunata della trilogia metateatrale, è una riflessione molto in anticipo sui tempi sul rapporto tra arte e realtà. Questo tema verrà approfondito da altri nei decenni successivi, reso attuale dallo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa.

Nel meccanismo creato da Pirandello la rappresentazione viene influenzata da presunti fatti reali, ma succede anche l'opposto: la realtà viene modificata dalla finzione scenica, tanto da spingere i personaggi presenti in sala ad arrivare alle stesse conclusioni di quelli che recitano sulla scena. Secondo Giovanni Calendoli «Ciascuno a suo modo propone il gioco dell'infinito rapporto che si stabilisce tra la realtà e la rappresentazione, illustrando l'implacabile suggestione che la rappresentazione artistica esercita sulla realtà, plasmandola a sua somiglianza».


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