In meteorologia un ciclone tropicale o tifone è un sistema tempestoso, o tipo di ciclone, originatosi su acque tropicali o subtropicali del pianeta e caratterizzato da un centro o vortice di bassa pressione a nucleo caldo e da numerosi fronti temporaleschi (linee di groppo), disposti tipicamente a spirale e in rotazione attorno ad un centro ben definito, che producono forti venti e pesanti precipitazioni piovose nelle aree coinvolte dal loro passaggio.[1]
Questi cicloni si producono in conseguenza del calore sensibile liberato dall'oceano alimentandosi poi grazie al calore latente di condensazione liberato nell'aria dal vapore acqueo in condensazione. Sono diversi da altre tempeste o vortici atmosferici (es. cicloni extratropicali) proprio perché hanno un diverso meccanismo di alimentazione dell'energia. I cicloni tropicali, per questo, si formano spesso sull'oceano sopra l'equatore, a circa 15° di latitudine di distanza da esso, spostandosi poi verso alte latitudini del rispettivo emisfero fino a esaurirsi più o meno lentamente trasformandosi in comuni cicloni extratropicali. Tuttavia se le temperature marine lo consentono possono svilupparsi fino a circa 30° di latitudine o addirittura oltre i 35° di latitudine in caso di transizione tropicale, un processo che consenta la trasformazione dinamica e termodinamica di un ciclone extratropicale in un ciclone tropicale.[2][3][4][5][6][7]
In relazione all'entità e alla zona geografica di formazione di un ciclone tropicale, esso è chiamato in modo diverso: uragano, tifone, tempesta tropicale, tempesta ciclonica, depressione tropicale o semplicemente ciclone.[8]