Classe Balilla | |
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Il Domenico Millelire | |
Descrizione generale | |
Tipo | sommergibile |
Numero unità | 4 |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | Odero Terni, La Spezia |
Impostazione | 1925[1] |
Varo | 1927 |
Entrata in servizio | 1928 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 1.927 t[2] |
Dislocamento in emersione | 1.464 t |
Lunghezza | 86,75 m |
Larghezza | 7,8 m |
Pescaggio | medio 4,115 m |
Profondità operativa | [1](collaudo) 100 m |
Propulsione | 2 motori termici diesel Fiat da 4000 hp complessivi 2 motori elettrici Savigliano da 2200 hp totali 1 batteria da 240 elementi |
Velocità in immersione | 9 nodi |
Velocità in emersione | 17 nodi |
Autonomia | 3000 miglia a 17 nodi; 8 miglia a 9 nodi in immersione |
Equipaggio | 5 ufficiali, 47 tra sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | alla costruzione:
dal 1934:
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fonte xmasgrupsom.com | |
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La classe Balilla era una classe di sommergibili della Regia Marina costruiti in 4 esemplari ed entrati tutti in servizio a partire dal 1928. Erano della tipologia di sommergibile «a doppio scafo totale» e di dimensioni notevoli per l'epoca; avevano buone caratteristiche di tenuta del mare e una discreta manovrabilità in immersione, anche se avevano alcuni difetti inevitabili in quella che fu la prima classe di sommergibili oceanici della Regia Marina[3]. Oltre alle quattro unità per l'Italia ne fu costruita una quinta, l'Humaytà, per la Marina del Brasile[4].