Clay Regazzoni

Clay Regazzoni
Regazzoni nel 1971 ai box di Zandvoort
NazionalitàBandiera della Svizzera Svizzera
Automobilismo
CategoriaFormula 2, Formula 1, Campionato internazionale sportprototipi, Campionato del mondo sportprototipi, 500 Miglia di Indianapolis, BMW M1 Procar
RuoloPilota
Termine carriera30 marzo 1980
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio21 giugno 1970
Stagioni1970-1980
ScuderieFerrari 1970-1972
BRM 1973
Ferrari 1974-1976
Ensign 1977
Shadow 1978
Williams 1979
Ensign 1980
Miglior risultato finale2º (1974)
GP disputati139 (132 partenze)
GP vinti5
Podi28
Pole position5
Giri veloci15
Carriera in Formula 2
Esordio7 aprile 1968
Stagioni1968-1971, 1977-1979
ScuderieTecno 1968
Ferrari 1969
Tecno 1969-1970
Bandiera della Francia Shell-Arnold Team 1971
Bandiera del Regno Unito Project Four Racing 1977
Bandiera della Nuova Zelanda Ardmore Racing 1977
Bandiera dell'Italia Everest Racing Team 1978
Bandiera dell'Italia Racing Team Everest 1979
Europei vinti1 (1970)
GP disputati26 (25 partenze)
GP vinti4
Podi8
Pole position3
Giri veloci1
 

«Viveur, danseur, calciatore, tennista e, a tempo perso, pilota: così ho definito Clay Regazzoni, il brillante, intramontabile Clay, ospite d'onore ideale per le più disparate manifestazioni alla moda, grande risorsa dei rotocalchi femminili. Lo contattai fin dal 1969 [...]. L'anno dopo vinse un memorabile Gran Premio d'Italia a Monza. Poi si affinò, come stile e temperamento, che era fra i più audaci, fino a diventare un ottimo professionista. Gli avversari lo hanno sempre rispettato.»

Gianclaudio Giuseppe Regazzoni, meglio noto come Clay Regazzoni (Lugano, 5 settembre 1939Fontevivo, 15 dicembre 2006), è stato un pilota automobilistico svizzero.

Pilota istintivo e dalla guida aggressiva, aveva un'ottima capacità nella messa a punto delle vetture, dovuta alle conoscenze di meccanica acquisite nell'officina di famiglia.[2] Durante la sua carriera vinse il titolo di campione europeo di Formula 2 nel 1970 e conquistò 5 Gran Premi iridati in Formula 1, sfiorando la vittoria del mondiale nel 1974.

  1. ^ Ferrari, p. 118.
  2. ^ Clay Regazzoni: Don Chisciotte, su autosprint.corrieredellosport.it, 20 maggio 2010. URL consultato il 26 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2014).

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