Clickbait (o acchiappaclic in italiano) è un termine che indica un contenuto web la cui principale funzione è di attirare il maggior numero possibile di internauti, per generare rendite pubblicitarie online[2][3].
Generalmente il clickbait si avvale di titoli accattivanti e sensazionalisti che incitano l'utente a cliccare, facendo leva sull'aspetto emozionale di chi vi accede. Il suo obiettivo è quello di attirare chi apre questi link per incoraggiarli a condividerne il contenuto per aumentarne la diffusione, tramite condivisione sui vari social network, aumentandone quindi in maniera esponenziale i proventi pubblicitari[4][5][6].
È frequente da parte di molti siti fare pseudo-informazione narrando taluni fatti in maniera strumentale, distorcendone la realtà; a contrastare questo fenomeno vi sono siti di debunking dove ciò che è riportato in questi link viene smentito, evidenziandone la mancanza di fonti informative affidabili[7].
Il clickbait viene esercitato talvolta anche su piattaforme di video sharing (ad esempio YouTube[8]) pubblicando in maniera ingannevole, come anteprima di un video, un fotogramma di genere differente dal contenuto realmente presente allo scopo di aumentarne le visualizzazioni[9][10].
Prima di Internet, una pratica di marketing nota come bait-and-switch utilizzava metodi disonesti simili per attirare i clienti.
Bait-and-switch è infatti una forma di frode utilizzata nelle vendite al dettaglio ma impiegata anche in altri contesti. In primo luogo, i clienti vengono "adescati" dalla pubblicità dei prodotti o servizi a basso prezzo dei commercianti, ma poi, quando visitano il negozio, scoprono che i prodotti pubblicizzati non sono disponibili e vengono spinti dai venditori ad acquistare prodotti simili ma a un prezzo più alto[11].
In misura estrema, come il bait-and-switch, il clickbait è una forma di frode. (Il click fraud, tuttavia, è una forma separata di falsa dichiarazione online che utilizza una disconnessione più estrema tra ciò che viene presentato nella parte anteriore del collegamento rispetto a ciò che si trova sul lato cliccabile di esso, comprendendo anche codice dannoso[12].) Il termine clickbait non comprende tutti i casi in cui l'utente arriva a una destinazione non prevista dal collegamento cliccato.
«Headline writing has long been considered a skill but, in the digital age, a new word has become synonymous with online journalism - clickbait. Put simply, it is a headline which tempts the reader to click on the link to the story. But the name is used pejoratively to describe headlines which are sensationalised, turn out to be adverts or are simply misleading.»
«Clickbait is in the eye of the beholder, but Facebook defines it as 'when a publisher posts a link with a headline that encourages people to click to see more, without telling them much information about what they will see.'»
^ Cady Drell, How Son of Sam Changed America, su rollingstone.com, Rolling Stone, 29 luglio 2016. URL consultato il 6 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2016).
^(EN) Kenneth C. Wilbur e Yi Zhu, Click Fraud, in Marketing Science, vol. 28, n. 2, 2009-03, pp. 293–308, DOI:10.1287/mksc.1080.0397. URL consultato il 21 dicembre 2023.