Una collana è un tipo di gioiello o un ornamento portato attorno al collo, costituito di norma da una catenina di metallo a uno o più fili che può servire o meno da supporto per degli elementi decorativi infilati, come perle, granati, gemme, coralli[1].
La collana è uno dei gioielli utilizzati per portare un simbolo, ad esempio un crocifisso o un Buddha pendenti.
Nel corso dei millenni la collana ha assunto forme sempre più raffinate, partendo dalle rozze file di conchiglie o di pietruzze di epoche primitive, fino ad arrivare a tecniche di oreficeria varianti a seconda del gusto dell'epoca. Già presso gli antichi Egizi gli artigiani utilizzarono per le collane vari materiali, dal corno all'osso, dall'avorio alle pietre dure. Oltre a un notevole livello di fantasia, si diffusero nuove tecniche di lavorazione di materiali preziosi oltre alla filigrana e agli smalti.[2]
Altri centri antichi nei quali proliferarono le produzioni raffinate di collane furono Creta e Micene, dove imperarono collane di ametiste[3].
Anche le collane etrusche abbondarono di oro e di lavorazione a trina, mentre nell'era ellenistica i Greci svilupparono i loro modelli più creativi, dai cerchi attorcigliati (torques) ai collari di lamina di bronzo[4].
Tutti questi elementi furono ripresi dai romani che vi aggiunsero nuovi motivi grazie all'introduzione di cammei, coralli, turchesi, ecc.
Se le collane prodotte dall'artigianato bizantino evidenziarono l'uso di monete e di croci, l'oreficeria barbara abbondò di metalli e di pietre preziose[5][6].