La collezione Borghese è stata una collezione di opere d'arte nata nel corso del Seicento a Roma rappresentante una delle massime espressioni della cultura barocca. Deve la sua evoluzione e il suo prestigio al cardinale Scipione Caffarelli Borghese, nipote di papa Paolo V, una delle personalità più influenti e lungimiranti del mecenatismo romano del tempo.[1]
La raccolta, che comprende pezzi archeologici, sculture, dipinti, ma anche elementi d'arredo (mobilia, oggettistica), fu sin dall'origine tra le più importanti e notevoli della città e d'Europa trovando la sua conservazione stabile tra i possedimenti della famiglia Borghese, quindi soprattutto nella villa Pinciana, nel palazzo di Borgo e in quello di Campo Marzio.[2]
Nel corso dell'Ottocento diverse opere furono vendute dagli eredi del casato, in particolar modo un grosso gruppo di statuaria classica che entrò nelle raccolte napoleoniche; nel 1902 lo Stato italiano acquistò il resto della collezione musealizzandola all'interno della dimora storica al Pincio, determinando così la nascita della Galleria Borghese.[1]