Comunione e Liberazione | |
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Tipo | Associazione cattolica |
Fondazione | 1954 |
Fondatore | Don Luigi Giussani |
Area di azione | mondiale |
Sito web | |
Comunione e Liberazione (CL) è un movimento cattolico fondato nel 1954 dal prete ambrosiano don Luigi Giussani, nato inizialmente come branca dell'Azione Cattolica all'interno dell'ambiente studentesco milanese, dove lo stesso don Giussani insegnava Religione.[1] Nei primi anni noto come Gioventù Studentesca, dopo alterne vicende e un periodo di crisi coinciso con la contestazione del 1968, venne riorganizzato negli anni settanta quando assunse la denominazione definitiva di Comunione e Liberazione, riuscendo poi a estendersi in tutta Italia e nel mondo.[2] Negli anni 80 la Fraternità di CL viene riconosciuta come Associazione universale di fedeli: il primo riconoscimento ufficiale è datato 11 luglio 1980, e porta la firma dell'abate di Montecassino; in seguito, vi sarà quello del Pontificio Consiglio per i Laici l'11 febbraio 1982.[3] La Fraternità di CL, che prevede l'iscrizione formale e l'adesione allo statuto, è il modo con cui il singolo adulto afferma la propria responsabilità e il proprio impegno per la vita del Movimento.[4] Nel 2021 si stimavano circa 100.000 aderenti al Movimento di CL, diffusi in oltre ottanta Paesi in tutti i continenti.[5]
Oltre alla Fraternità di CL proposta agli adulti, la presenza del Movimento è molto radicata negli ambienti studenteschi: per i ragazzi delle scuole medie è proposta l'esperienza dei Cavalieri del Graal; nel mondo delle scuole superiori ha ancora il nome di Gioventù Studentesca; la sigla CLU (Comunione e Liberazione - Universitari), invece, definisce la presenza nelle università. Del Movimento, inoltre, fanno parte anche esperienze di vita consacrata, quali ad esempio i Memores Domini, la Fraternità San Giuseppe e la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, le Suore di carità dell'Assunzione, oltre a numerose vocazioni nell'ambito di famiglie religiose già esistenti (carmelitani, benedettini, francescani, trappisti, etc).[6]
L'unico scopo di CL è sempre stato quello di testimoniare come l'avvenimento cristiano sia la risposta più vera alle esigenze umane ed educare le persone a verificare nella vita la propria fede. La fede, infatti, non è concepita come qualcosa di "accanto" alla concretezza degli impegni quotidiani, delle scelte, dei progetti, ma inerente e pertinente ad essi.[7]
Questa coscienza genera la passione a lavorare costruttivamente in ogni ambito della realtà e della vita sociale. In forza di ciò, in piena libertà molti aderenti al Movimento si sono dedicati, singolarmente o associandosi tra loro e con altri, a realizzare iniziative, strutture e opere negli ambiti più diversi, e in qualche caso raggiungendo dimensione di grande rilevanza (tra cui ad esempio: Avsi, Banco Alimentare, Compagnia delle Opere, Meeting di Rimini, Fondazione per la sussidiarietà, Aic, etc.).[7] In ragione delle numerose opere ispirate da questi ideali, il Movimento di CL negli anni ha subito anche alcune critiche per asseriti conflitti di interesse e lobbismo, anche a seguito di alcune controversie giudiziarie che hanno visto protagonisti alcuni membri di queste opere, di cui la maggior parte si sono concluse senza alcuna condanna.[8][9][10]
Don Giussani, da parte sua, affermava di non aver mai realmente inteso fondare un movimento. In relazione a una lettera[11] di papa Giovanni Paolo II, aveva affermato[12] a proposito di Comunione e Liberazione: «Non solo non ho mai inteso "fondare" niente, ma ritengo che il genio del movimento che ho visto nascere sia di avere sentito l'urgenza di proclamare la necessità di tornare agli aspetti elementari del cristianesimo, vale a dire la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali, e basta». Inoltre, la Fraternità di CL ha sempre sostenuto che ogni opera è frutto unicamente della responsabilità personale, assunta in piena libertà e autonomia, dalle persone che decidono di costituirla. Nelle opere create dai ciellini, infatti, il Movimento non ha alcun ruolo di controllo né di gestione. A tal proposito, don Julián Carrón dichiarò che «L’opera è interamente di chi la fa, quindi non c’è un’opera “del” movimento. Il movimento non ha opere, tranne l’Istituto Sacro Cuore che don Giussani ha voluto come un esempio per tutti nell’ambito educativo».[13]
Don Giussani ha guidato il Movimento fino alla sua morte, avvenuta il 22 febbraio 2005, successivamente don Julián Carrón, suggerito dallo stesso don Giussani, è stato eletto dalla Diaconia centrale Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione. La carica verrà poi confermata per tre elezioni successive: nel 2008, nel 2014 e nel marzo 2020. Il 15 novembre 2021, a seguito del Decreto Generale Le associazioni di fedeli promulgato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, don Carrón comunica con una lettera alla Fraternità la decisione di dimettersi da tale carica, per favorire da subito il processo di cambiamento richiesto alle associazioni internazionali di fedeli riconosciute dalla Santa Sede.[14] Con le dimissioni di don Carrón, dal 27 novembre 2021 Davide Prosperi, precedentemente vice-presidente, è il nuovo Presidente della Fraternità di CL.[15]