Concilio di Trento | |
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Concilio ecumenico delle Chiese cristiane | |
Sebastiano Ricci, Papa Paolo III ha la visione del Concilio di Trento. Olio su tela, 1687-1688, Piacenza, Musei Civici. | |
Luogo | Trento e Bologna |
Data | 1545-1563, con interruzioni |
Accettato da | cattolici (XIX) |
Concilio precedente | Concilio Lateranense V |
Concilio successivo | Concilio Vaticano I |
Convocato da | Papa Paolo III |
Presieduto da | Ercole Gonzaga, papa Giulio III, papa Pio IV |
Partecipanti | fino a 255 nelle ultime sessioni |
Argomenti | Protestantesimo, Controriforma, Sacramenti, Canone della Bibbia, Giustificazione |
Documenti e pronunciamenti | Sedici decreti dogmatici, su vari aspetti della religione cattolica |
Il concilio di Trento o concilio Tridentino fu il XIX concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato per reagire alla diffusione della riforma protestante in Europa. L'opera svolta dalla Chiesa per porre argine al dilagare della diffusione della dottrina di Martin Lutero produsse la controriforma.[1]
Il concilio di Trento si svolse in tre momenti separati dal 1545 al 1563 e, durante le sue sessioni, a Roma si succedettero cinque papi (Paolo III, Giulio III, Marcello II, Paolo IV e Pio IV). Produsse una serie di affermazioni a sostegno della dottrina cattolica che Lutero contestava. Con questo concilio la Chiesa cattolica rispose alle dottrine del calvinismo e del luteranesimo.
L'aggettivo tridentino viene ancora usato per definire alcuni aspetti caratteristici del cattolicesimo ereditati da questo concilio e mantenuti nei secoli successivi sino al concilio Vaticano I e II.