Prima Fitna parte del conflitto ʿAlī-Muʿāwiya | |||
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In verde l'area sotto il controllo del Califfato dei Rāshidūn (ʿAlī b. Abī Tālib), in rosso quella sotto il controllo di Muʿāwiya b. Abī Sufyān e in azzurro quella sotto il controllo di ʿAmr b. al-ʿĀṣ | |||
Data | 657 - 661 | ||
Luogo | Arabia, Siria, Iraq | ||
Esito | Equilibrio fra i contendenti, ma alla morte di ʿAlī la Umma è governata dagli Omayyadi | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Perdite | |||
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Il conflitto ʿAlī-Muʿāwiya (656-661), altrimenti definibile Fitna dell'assassinio di ʿUthmān (in arabo فتنة مقتل عثمان?, Fitnat maqtal ʿUthmān), o Prima Fitna, costituì la prima guerra civile della storia islamica. Essa esplose quando il governatore della Siria, Muʿāwiya b. Abī Sufyān si ribellò all'autorità del califfo ʿAlī b. Abī Tālib rivendicando il suo diritto alla vendetta nei confronti degli uccisori del precedente califfo e suo parente, ʿUthmān b. ʿAffān, che ʿAlī aveva perseguito con poco vigore. Dietro tutto ciò si stagliava però la questione irrisolta di chi potesse legittimamente rivendicare la suprema carica di califfo della Umma islamica.[1] La disputa frantumò l'unità della Umma e creò una profonda spaccatura che resterà permanente e che sarà alla base della differente concezione dell'Islam degli Sciiti e dei Sunniti, oltre che dei Kharigiti.
La Prima Fitna cominciò con una serie di rivolte combattute contro ʿAlī b. Abī Tālib, il quarto e ultimo califfo Rāshid ("ortodosso"), provocate dal controverso ma indubbio assassinio del suo predecessore, ʿUthmān b. ʿAffān. Essa finì con la morte di ʿAlī per mano di un kharigita e con l'avvio (dopo una breve parentesi che fu caratterizzata da un accordo tra il wali di Siria, Muʿāwiya, e il figlio di ʿAlī, al-Hasan ibn Ali) del califfato dell'omayyade Muʿāwiya b. Abī Sufyān.