Conflitto del Siachen parte delle guerre indo-pakistane | |
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Le regioni contese ai confini tra India, Pakistan e Cina: l'area del ghiacciaio Siachen è in alto verso la destra della mappa. | |
Data | 13 aprile 1984 - in corso[1] |
Luogo | Ghiacciaio Siachen, Kashmir settentrionale |
Esito | vittoria indiana |
Modifiche territoriali | occupazione indiana del ghiacciaio e dei passi principali delle montagne Saltoro |
Schieramenti | |
Comandanti | |
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Con il termine conflitto del Siachen o guerra del Siachen si indica l'insieme degli scontri su piccola scala intercorsi tra le truppe di India e Pakistan nella zona del ghiacciaio Siachen, in Kashmir, tra l'aprile del 1984 e il novembre del 2003.
Zona dove il confine tra India e Pakistan non era ben definito e quindi contesa tra le due nazioni, il ghiacciaio e le creste montuose vicine furono occupate dalle truppe indiane con un attacco a sorpresa, respingendo poi i contrattacchi delle forze pakistane; l'India si assicurò il controllo de facto di gran parte del ghiacciaio e dei tre più importanti passi montani delle montagne Saltoro (sul lato occidentale del Siachen), per un totale di circa 3.000 km² di territorio[2]. La nuova linea di frontiera stabilita sul ghiacciaio prese il nome di Actual Ground Position Line ("Linea dell'effettiva posizione sul terreno" o AGPL), e divenne la nuova linea di demarcazione tra le due nazioni, sebbene non riconosciuta come un vero e proprio confine internazionale.
Il ghiacciaio stesso varia da un'altitudine minima di 3.620 m a un massimo di 5.753 m, mentre le vicine montagne Saltoro (dove di fatto si svolsero la maggior parte dei combattimenti) variano tra i 5.450 e i 7.720 m: ciò ha spinto a considerare l'area del ghiacciaio di Siachen come "il più alto campo di battaglia della storia"[3][4][5][6][7][8][9], nonché come il teatro dei più estremi esempi di guerra in montagna, spesso combattuta in condizioni meteo e ambientali difficilissime; entrambe le nazioni continuano a mantenere contingenti militari sui due lati della AGPL, e sporadici scontri e scaramucce sono proseguiti anche dopo la conclusione del conflitto.
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