Congresso di Parigi

Il Congresso di Parigi. Il primo delegato a sinistra è Cavour (Regno di Sardegna), il terzo Buol-Schauenstein (Impero austriaco). Seduti: da sinistra, Orlov (Impero russo) e, al di là del tavolo, Manteuffel (Regno di Prussia); al di qua del tavolo Walewski (Francia), Clarendon (Gran Bretagna) e Alì (Impero ottomano). L'ultimo personaggio a destra in piedi è l'ambasciatore piemontese Villamarina[1].

Il Congresso di Parigi si riunì nella capitale francese dal 25 febbraio al 16 aprile 1856 al fine di ristabilire la pace dopo la guerra di Crimea, combattuta vittoriosamente dall'Impero ottomano, Francia, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e Regno di Sardegna contro l'Impero russo.

Il congresso stabilì l'autonomia del Principato di Moldavia e del Principato di Valacchia che, liberate dal protettorato russo, rimanevano formalmente nell'Impero ottomano, al quale veniva anche assicurata l'integrità territoriale. Dispose la smilitarizzazione del Mar Nero e la cessione da parte della Russia della zona della foce del Danubio (Bessarabia meridionale) a favore della Moldavia.

Determinò il declino della potenza russa in Europa e l'ascesa della Francia a prima potenza del continente.

Il Primo ministro del Regno di Sardegna Cavour ottenne che per la prima volta in una sede internazionale si ponesse la questione italiana. I risultati del Congresso costituirono il Trattato di Parigi.

  1. ^ Dipinto di Édouard Louis Dubufe.

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