Un conte del Sacro Romano Impero era, nel Sacro Romano Impero Germanico un conte che godeva della immediatezza imperiale, ovvero era vassallo diretto dell'Imperatore e titolare di un feudo sovrano (contea o signoria); egli poteva essere ammesso nel sub-collegio elettorale dei "Conti e Signori" (non tutti i conti dell'impero erano ammessi), appartenente al Consiglio dei Principi, e come tale aveva il diritto di votare alla Dieta imperiale.
Il conte imperiale (Reichsgraf in tedesco) veniva allora iscritto in uno dei quattro collegi di Wetterau, Westfalia, Franconia o Svevia ed esprimeva il proprio voto in modo collettivo con gli altri membri. Tale diritto diveniva, salvo revoca imperiale, ereditario. Tuttavia, poteva essere ammesso nel collegio anche un conte imperiale a titolo personale, cioè senza avere diritto all'ereditarietà della carica, anche in assenza di feudi sovrani, ma solo per meriti personali verso l'impero. Per motivi ereditari potevano essere ammesse nel collegio anche famiglie titolari di feudi aventi essi stessi il diritto di voto. Un conte che non fosse un conte imperiale aveva solo un feudo secondario o mediato (Afterlehen) ed era soggetto ad un Principe o ad un Duca, quindi privo di sovranità effettiva. Infine, dalla seconda metà del XVII secolo molte famiglie comitali furono insignite del titolo di Principe del Sacro Romano Impero, o per meriti militari o politici dimostrati per la fedeltà verso la famiglia imperiale della Casa d'Asburgo; tali promozioni erano politicamente utili per la casa d'Austria che in tal modo faceva accedere queste famiglie, spesso fedeli alla sua politica, al voto nel collegio dei Principi, influenzandone così indirettamente le decisioni politiche adottate dal Reichstag.