Costante II | |
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Solido con l'effigie dell'imperatore Costante II, 651/654 circa | |
Basileus dei Romei | |
In carica | settembre 641 – 15 settembre 668 |
Predecessore | Eraclio II |
Successore | Costantino IV |
Nome completo | Flavio Eraclio Costantino Augusto |
Nascita | 7 novembre 630 |
Morte | Siracusa, 15 settembre 668 (37 anni) |
Dinastia | Eracliana |
Padre | Costantino III |
Madre | Gregoria |
Consorte | Fausta |
Figli | Costantino IV Eraclio Tiberio |
Religione | Cristianesimo |
Costante II (in greco medievale: Κώνστας Βʹ, Kōnstas II) detto Pogonato, "il barbuto" (ὁ Πωγωνάτος, ho Pogonátos)[1] (7 novembre 630 – Siracusa, 15 settembre 668), Basileus dei Romei dal 641 fino alla sua morte.
Costante II riuscì a fermare, pur patendo gravi perdite, l'espansione araba in Oriente e lasciò alla sua morte i suoi eserciti in condizioni migliori di come li aveva trovati[2]. Pose inoltre fine alle razzie degli Slavi nei Balcani e fu uno degli ultimi imperatori bizantini a tentare la riconquista dell'Italia; inoltre potrebbe essere stato lui a istituire i themata[3] (suddivisione amministrativa delle province imperiali attribuita generalmente ad Eraclio I).
Tuttavia la sua poderosa riorganizzazione dell'esercito lo costrinse ad un aumento vertiginoso della tassazione imperiale che, assieme al "tipo" (decreto religioso che proibiva tassativamente di discutere ulteriormente sul monotelismo e che non fu ben accolto da molti bizantini), al brutale assassinio di suo fratello Teodosio, al saccheggio del Pantheon e di altri monumenti e chiese in Italia, contribuì notevolmente alla sua impopolarità presso i propri sudditi[4], causando pertanto il suo assassinio.