La fabula cothurnata è la tragedia latina di ambientazione ed argomento greco. Deve il proprio nome agli stivali a suola alta indossati dagli attori tragici greci, detti cothurni. È affiancata dalla fabula praetexta, la tragedia latina di ambientazione latina.
Mentre disponiamo per intero del testo di ventisei commedie, non resta niente più che un corpus di frammenti sparsi del repertorio tragico romano, fatta eccezione che per il corpus tragicum senecano; inoltre, il numero dei tragediografi latini risulta inferiore rispetto a quello dei commediografi: nel periodo di massima fioritura del teatro latino (III-II secolo a.C.) operarono Livio Andronico, Nevio, Ennio, Pacuvio e Accio; soltanto gli ultimi due furono esclusivamente autori di tragedie, mentre i restanti scrissero anche alcune commedie. Anche in età imperiale continuò la produzione di opere tragiche; è oggetto di accesa discussione tra gli studiosi l'ipotesi secondo la quale la tragediografia di età imperiale fosse pensata per la lettura e non per la rappresentazione; tra gli autori si ricorda Seneca.