Crogiolo

Oro fuso all'interno di un crogiolo

Il crogiòlo (letter. crogiuòlo, der. di crogiolare, dal fr. croiseul, nome di una specie di lampada) è un contenitore di forma ovale, cilindrica o tronco conica, di materiale refrattario (calce, porcellana, mattone, ecc) o di metallo (platino, ghisa, tungsteno, piombo, ecc) o comunque resistente alle alte temperature, utilizzato per fondere o calcinare metalli, vetri e altri materiali, nonché per analisi di laboratorio di composti chimici.[1][2][3]

Ci sono vari tipi di crogioli, tra cui il crogiòlo di Gooch, usato per filtrare precipitati, il crogiòlo di Rose, usato per ridurre a caldo ossidi metallici, il crogiòlo di Much, che serve per determinare le sostanze volatili in un combustibile solido (lignite, litantrace, ecc.), e vari altri tipi.[1]

Tre crogioli utilizzati da Thomas Edison.

I crogioli con coperchio, non sono mai a chiusura ermetica, permettendo ai gas prodotti durante il riscaldamento di allontanarsi in atmosfera, poiché l'eventuale accumularsi dei gas all'interno del crogiolo, potrebbe portare a situazioni pericolose o anche dannose, date dall'elevata pressione che raggiungerebbero i gas.

  1. ^ a b Crogiolo - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 9 novembre 2024.
  2. ^ Crogiolo Sinonimi e Contrari, su Treccani. URL consultato il 9 novembre 2024.
  3. ^ Crogiòlo - Significato ed etimologia - Vocabolario, su Treccani. URL consultato il 9 novembre 2024.

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