Dancehall

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Dancehall
Origini stilisticheReggae
Rocksteady
DJ Style
Dance
Origini culturaliNasce in Giamaica nel 1979 come nuova variante del reggae in chiave più semplice ed essenziale, creata appositamente per essere trasmessa nelle dancehall, e non più legata alle tematiche del rastafarianesimo.
Strumenti tipicichitarra, basso, batteria, mixer, giradischi, voce
PopolaritàOttenne un forte successo in Giamaica dai primi anni ottanta fino ai primi anni novanta. Tutt'oggi è uno degli stili di reggae più popolari, specie il sottogenere raggamuffin.
Sottogeneri
Early dancehall - Rub-a-dub - Raggamuffin - Early ragga - Hardcore ragga - Ragga rap - Ragga-pop - Ragga soca - Ragga jungle
Generi derivati
New roots - Reggaeton - Jungle
Generi correlati
Early reggae - Roots reggae - Dub - Dub Poetry - Reggae pop - Rockers - Ska - Rap - Contemporary R&B - Lovers rock

Il dancehall (chiamato anche semplicemente dancehall reggae[1][2] o bashment)[3] è un sottogenere della musica reggae sviluppatosi attorno al 1979 in Giamaica.[2]

In origine la musica dancehall rappresentava semplicemente uno stile di reggae più povero ed essenziale e meno dedicato a tematiche politiche e religiose rispetto al roots reggae che dominò gran parte degli anni 70.[4] In particolare questo si presentò come la nuova variante del reggae che soppiantò il più complesso stile rockers,[2] questo in voga durante tutta la seconda metà degli anni 70. Il primo artista riconosciuto come dancehall fu Barrington Levy grazie ai suoi primi lavori nel 1979,[2] ma paralleleamente furono la coppia di dj Michigan & Smiley durante lo stesso anno a lanciare lo stile rub-a-dub, ovvero quella parte della prima dancehall (non elettronica) dominata dai dj i quali cantavano in toasting, ispirati allo stile dj style.[5][6] La musica dancehall nei metà anni 80 diede vita al sottogenere raggamuffin, ovvero la dancehall costruita su basi elettroniche. La struttura musicale del dancehall reggae infatti divenne basata su un ritmo reggae digitale, spesso con l'aggiunta di una drum machine.[7] Il nuovo stile di dancehall, il raggamuffin, fu infine consacrato da "Under Mi Sleng Teng" (1985), un brano con base computerizzata e sintetizzata che venne cantato da Wayne Smith, non un dj.[2]

Nonostante il dancehall riporti spesso alla mente l'immagine di un dj che rappa freneticamente guidando le masse, dev'essere ritenuto importante, soprattutto nella prima fase, anche il ruolo dei cantanti che crearono le basi per il sound dancehall, e che trascinarono questa tradizione fino ai giorni nostri. La dancehall quindi non è necessariamente cantata alternando parti parlate da parte dei dj con la tecnica del toasting, ma vede anche lo sviluppo una parte cantata. Errore comune può essere anche quello di considerare la dancehall influenzata dall'elettronica; per quanto riguarda la cosiddetta early dancehall, questa non era in alcun modo contaminata da questa musica, ma solo successivamente, il sottogenere chiamato raggamuffin, fu caratterizzato da queste sonorità.

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore niceup.com
  2. ^ a b c d e Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore niceup.com1
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore worldmusic.about.com
  4. ^ Barrow, Steve & Dalton, Peter (2004) "The Rough Guide to Reggae, 3rd edn", Rough Guides, ISBN 1-84353-329-4.
  5. ^ David Vlado Moskowitz. The Words and Music of Bob Marley. Praeger, 2007. ISBN 0-275-98935-6. p. 109.
  6. ^ David Vlado Moskowitz. Bob Marley: a biography. Greenwood Publishing Group, 2007. ISBN 0-313-33879-5 p.61.
  7. ^ allmusic.com - Dancehall Archiviato il 13 ottobre 2010 in Internet Archive..

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