Demo

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Demo di LHRC (Laser Harp Remote Control software)

La demo (abbreviazione dell'inglese demonstration) è un campione dimostrativo della produzione di musicisti, scrittori, programmatori o autori in genere[1][2].

Prodotta e distribuita dallo stesso autore o da suoi produttori o agenti, solitamente in maniera gratuita, allo scopo di promuovere l'autore presso enti in grado di operare una distribuzione/produzione di più ampio raggio (case editrici, case discografiche, aziende produttrici e così via).

I primi programmi per computer che hanno qualche somiglianza con effetti demo si trovano tra i cosiddetti display hack, con i primi esempi risalenti ai primi anni '50[3].

Nel 1980 Atari, Inc. iniziò ad utilizzare una demo in loop con effetti visivi e musica per mostrare le caratteristiche dei computer Atari 400/800 nei negozi[4].

Le demo hanno influenzato aree come l'industria dei giochi per computer e la new media art[5][6][7].

4players.de ha riferito che "numerosi" programmatori di demo e intro, artisti e musicisti sono stati impiegati nell'industria dei giochi. Le aziende di videogiochi con membri di demoscene nello staff includevano Digital Illusions, Starbreeze, Ascaron[8], 49Games, Remedy, Techland, Lionhead Studios[9], Bugbear, Digital Reality, Guerrilla Games e Akella[8].

La musica dei Tracker che fa parte della cultura Demoscene può essere trovata in molti videogiochi della fine degli anni '90 e dei primi anni 2000, come Unreal, Unreal Tournament, Deus Ex, Crusader: No Remorse, One Must Fall: 2097, Jazz Jackrabbit e Uplink[10].

  1. ^ (EN) Definition of DEMO, su merriam-webster.com. URL consultato il 19 dicembre 2021.
  2. ^ Cos'è il software demo?, su netinbag.com. URL consultato il 19 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2021).
  3. ^ display hack, su catb.org. URL consultato il 19 dicembre 2021.
  4. ^ ghostarchive.org.
  5. ^ GameSpy: Will Wright Presents Spore... and a New Way to Think About Games - Page 1, su gamespy.com. URL consultato il 19 dicembre 2021.
  6. ^ (DE) Moses Grohé, Demoscene: Bit-Zauberer lassen Computer malen, in Der Spiegel, 15 ottobre 2006. URL consultato il 19 dicembre 2021.
  7. ^ ZINE 14: Demo Effects in Games, su zine.bitfellas.org. URL consultato il 19 dicembre 2021.
  8. ^ a b 4Sceners.de, su 4players.de. URL consultato il 19 dicembre 2021.
  9. ^ 4Sceners.de, su 4players.de. URL consultato il 19 dicembre 2021.
  10. ^ (EN) Erik Bethke, Game Development and Production, Wordware Publishing, Inc., 2003, ISBN 978-1-55622-951-0. URL consultato il 19 dicembre 2021.

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